SERIE B

Marelli: «All’AIA c’è un problema numerico. Per gli arbitri la B non è una punizione»

Luca Marelli commentatore arbitrale di DAZN, ha rilasciato un’intervista ai microfoni ufficiali di Pianetaserieb.it per spiegare alcuni episodi che, nell’ultima giornata del campionato cadetto, hanno fatto molto discutere. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:

«Sul gol annullato in Spezia-Sampdoria la decisione è corretta perché c’è un colpo e dall’immagine frontale si vede bene. Non è un braccio appoggiato di Di Serio tra braccio e collo ma c’è proprio un colpo. Per quanto riguarda il rigore sono rimasto anch’io molto perplesso: rigore nettissimo. A Bari, invece, A Bari c’è stato l’errore del VAR perché non doveva richiamare l’arbitro. Se anche Calabresi avesse toccato il pallone prima con un’altra parte del corpo l’attitudine del calciatore era quella di aumentare il volume corporeo. Il braccio è larghissimo da subito, non si ritrae e resta largo.

Arbitri dalla Serie A alla B quando sbagliano? Io ho fatto tanta Serie B quando c’era Can A e Can B: la Serie B non è un ripiego per gli arbitri che hanno fallito in Serie A ma è anche un modo per permettere all’arbitro che ha sbagliato di stare lontano dalla mediaticità e di poter ricaricare le batterie. Le designazioni in Serie B non vengono fatte a caso: chi ha fallito l’esperienza in Serie A può ripartire in B per poi riprendersi. Prendiamo il caso di Fabbri, internazionale fino a gennaio: quando viene designato in Serie B gli viene scelta una partita che ha valore perché le qualità non si annullano.

Sono sempre stato contrario alla divisione di Can A e Can B proprio perché non c’era questa possibilità. Chi sbagliava in Serie A stava fermo: così facendo chi sbaglia ha la possibilità di riprendere subito e riacquisire fiducia riprendendo a lavorare. Sono sempre stato contrario, dunque, perché impedisce la crescita degli arbitri e se questa viene impedita nessuna ne trae giovamento ma anzi i nomi si congelano. Credo ci sia un problema numerico: ci sono 47 arbitri e sono troppi. Il numero giusto dovrebbe essere 41-42: non ha senso che ogni settimana su 20 partite ci siano 47 arbitri e considerando le dinamiche di turnover poi si perde il ritmo».

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Redazione Ilovepalermocalcio