Marconi: «Palermo la mia seconda casa. Padova? Ho fatto solo il mio lavoro. Lo hanno chiamato miracolo, per me è stato istinto»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un’intervista a Ivan Marconi.
Ecco le parole del difensore rosanero:
«Orgoglioso. Tra virgolette». Perché tra virgolette? «Ho fatto solo il mio lavoro. Lo hanno chiamato miracolo, per me è stato istinto. Ho tirato la palla fuori della porta, mi hanno detto che ho colpito la traversa e io onestamente non me n’ero accorto. Poi ho visto i filmati ed effettivamente sì, non ero intervenuto come pensavo. Come si usa dire, mi ero immolato. Bene così».
Ivan Marconi è conosciuto da una vita in giro per i campionati sotto la Serie A e celebre da giugno quando salvò la baracca a Padova, nell’andata della finale dei playoff, scalciando in rovesciata un colpo di testa di Chiricò. Dando lavoro per qualche minuto al Var, in assenza della tecnologia apposita della linea di porta. Attese la risposta del monitor e poi attese che in mezzo al passaggio di proprietà del club qualcuno trovasse il tempo per confermarlo in squadra. Ma insomma, il Palermo ha vinto 1-0 entrambe le partite, è salito in B e lui è sempre lì ad abitare a Mondello. «Non voglio esagerare dicendo che questa città è la mia seconda casa. Ma a Palermo di tanto in tanto trovo qualcuno che mi riconosce, un bambino che vuole una foto. E in due partite che ho giocato in casa ho visto cinquantamila persone. Al Nord nelle stesse situazioni me ne trovavo davanti tremila».