Attraverso le colonne de “Il Corriere dello Sport” Franco Marchione, storico Factotum del Palermo, racconta qualche aneddoto di tutti i suoi anni trascorsi in società. Ecco le sue parole: «Per il Palermo ho sempre fatto il possibile e l’impossibile. Ho insegnato a guidare a Cavani. Andujar una volta mi portò in regalo la maglia del Catania. A me la maglia del Catania? Allora rimediò spedendomi quella di Pastore dopo una partita in Nazionale. Il calciatore più simpatico? Zaccardo è speciale. Vazquez quando mi vede impazzisce. Maresca è straordinario e Sorrentino quando mi vede mi dice: “Come stai compare!” e mi bacia. Tutti bravi. Hiljemark? Gli ho insegnato a dire i giorni della settimana e…”Domenica partita”. La sua ragazza non muove passo senza di me. Il più antipatico? Simone Barone, si sentiva chissà che cosa, sparlava di Palermo e poi ho scoperto che era di Nocera inferiore. Quando Foschi mi mandò a prendere Guidolin e moglie mi presentai con 50 rose. Perinetti è come un fratello per me, è uno di famiglia. Il mio telefono squilla in continuazione. Nei periodi bui andavo a prendere l’acqua della fontana a Baida per darla ai giocatori e non sprecare quella minerale che costava. Ne ho passate di cotte e di crude. Se mi decido scriverò un libro. E spero di inserire un capitolo dedicato a mio nipote che gioca negli esordienti. Franco Di Lorenzo»