Maran presenta Parma-Brescia: «Dopo il Palermo non arriviamo al “Tardini” con presunzione»
Dopo la vittoria maturata nell’ultimo turno contro il Palermo per 4-2, il tecnico del Brescia Maran si è espresso in vista della prossima gara al “Tardini” contro il Parma.
Di seguito le sue parole:
«Che loro siano i più forti lo dimostra la classifica. E’ un dato oggettivo, non possiamo esimerci dal riconoscerlo. Che poi noi andremo a fare la partita, con piglio, determinazione e rispetto, ne sono certo. Loro partono forte per indirizzare le partite. Poi ci saranno anche gli altri 20’ e poi altri ancora. Sono una squadra che fin che non va in vantaggio non cambia il modo di fare la partita quindi non dovremo sbagliare nulla.
Dopo il Palermo? Non arriviamo alla partita di Parma con presunzione e lo dico per come ho visto la squadra in settimana. Magari abbiamo qualche carta in meno di loro, ma anche noi abbiamo le nostre e possiamo giocarcele al meglio. A Cremona non siamo riusciti a fare la partita che volevamo, a Como si. Non sempre ce l’abbiamo fatta ad essere quelli che volevamo. Domani vogliamo essere quelli di Como, che sono andati a rompere le scatole. Se non riusciamo a fare fare quello che vogliamo perchè il Parma ce lo impedirà, ne prenderemo atto.
Cistana? Andrea si è allenato bene, non è ancora nella condizione ottimale dopo essere rimasto fuori 50 giorni, tra l’altro questa è stata una settimana corta. E’ un ragionamento che voglio tenermi fino all’ultimo… Al di là del suo utilizzo, comunque, la squadra ha un’identità e vogliamo avere continuità per il nostro progetto.
Sabato ha sbagliato nell’azione del rigore perchè aveva appena perso palla. Bisogna tenere la lucidità, ma ho visto anche l’aspetto di voler farsi perdonare quell’errore ed è importante. Con me finora tutti prima o poi hanno giocato titolare. Lui è cresciuto molto da quando sono arrivato, mi spiaceva che con me fino a qualche partita fa non avesse ancora fatto un minuto. Doveva affinare alcune cose, l’ha fatto e quindi sono stato ben felice di metterlo in campo».