Maradona: cinque figli riconosciuti, ma ne arrivano altri
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Maradona e alcuni presunti “nuovi” figli che si presentano.
L’eredità Maradona è una matassa complicatissima da districare, anche per il giudice incaricato per la successione, Luciana Tedesco de Rivero. Perché oltre un anno dopo la morte di Diego ancora non è chiaro quanti siano i figli che hanno diritto alla eredità, a sua volta da quantificare ancora per lasciti, beni mobili e immobili. E infatti la stessa Tedesco de Rivero ha fissato alla fine di febbraio del 2022 l’ultima data entro la quale, attraverso la prova del DNA, altri figli potranno accedere. I legittimi, in ordine di età, a oggi sono 5: Diego jr, Dalma, Giannina, Jana e Diego Fernando. Inoltre ci sono in attesa, Santiago Lara e Eugenia Laprovittola (farà il test il 16), e la possibile aggiunta dei figli cubani, che inizialmente erano tre, i gemelli Joana, Lu e Javielito, e ora sarebbero diventati cinque, dato che si parla anche di Harolde Johanna.
Diritti d’immagine. Ma nell’eredità – che qualcuno valuta in 100 milioni di dollari, ma al momento non siamo nemmeno al 10 per 100 “ritrovato” – pesa di più in prospettiva la questione dello sfruttamento dei diritti di immagine, che può garantire rendite eccellenti e al momento non calcolabili. E infatti i 5 eredi sinora riconosciuti hanno aperto – attraverso il curatore della successione, l’avvocato Sebastian Baglietto, già legale di Claudia Villafane – un contenzioso contro Matias Morla e Stefano Ceci, che a diverso titolo vantano contratti sull’immagine firmati da Maradona, l’ultimo dei quali del 2020 sui quali i figli chiedono ai giudici di dichiarare “l’incapacità di intendere e volere” del padre.
E se Ceci ha ottenuto un provvedimento, lo scorso 23 novembre, nel quale il giudice per la successione gli consente di continuare a utilizzare l’immagine di Maradona, Baglietto e gli eredi si sono rivolti a un altro giudice di Buenos Aires che, pur dichiarandosi incompetente, ha dato ragione alla richiesta di sospensione dei diritti di Ceci. Di fatto si apre un conflitto anche di competenze fra giudici in Argentina. Mentre gli echi di questa battaglia infinita arrivano anche in Italia, dove ancora gli eredi hanno presentato una diffida civile (al Napoli e Ceci) e due denunce penali contro Ceci per diffamazione e truffa aggravata. Ma la controffensiva è pronta. E la questione si ingarbuglia, anche se fra legali si cerca una mediazione.