Maradona: Carmen Di Pietro racconta le sue notti con il campione argentino
«Diego non era bellissimo, ma aveva tutti quei riccioli scuri, un sorriso ammaliante e un corpo muscoloso che lo rendevano molto sexy. Lui fece il primo passo. Quella sera, prima di andarsene, mi si avvicinò e mi domandò se volevo rivederlo in un posto meno affollato. Io, che ero già cottissima, risposi di sì e così ci siamo dati appuntamento per l’indomani in un albergo vicino alla stazione. Io e Diego ci vedevamo in media 4-5 volte al mese, di solito al pomeriggio. Ma il massimo era quando riuscivamo a passare la notte insieme: stavamo abbracciati a guardare il cielo dalla terrazza dell’albergo come due adolescenti. Diego era così felice quando succedeva…Si sarebbe inventato di tutto pur di vedermi. Una volta è persino scappato dal ritiro dicendo che doveva correre da un parente malato. Rischierei tutto per te.
Diego chiamava lei, le diceva l’ora e il posto, poi io chiamavo la mia amica e lei mi riferiva tutto. E ha funzionato perché nessuno si è mai accorto di nulla. Gli unici a sapere erano i dipendenti degli alberghi in cui andavamo e sono sicura che Diego sapeva come garantirsi il loro silenzio. Io, da parte mia, non avevo alcun interesse a chiamare i fotografi. Ero così imbambolata da Maradona che mi bastava averlo tra le braccia. Perché in privato lui era quasi meglio che in campo.
Diego era molto passionale. Ricordo una votla arrivò in hotel in anticipo: io stavo facendo il bagno, quando sentii suonare alla porta. Andai ad aprire tutta insaponata pensando fosse il cameriere invece mi trovai davanti lui. “Posso continuare a insaponarti. E tornammo nella vasca. Chiusura della relazione? A un certo punto volevo di più. Ero stanca di dovermi nascondere, volevo vivere il nostro amore alla luce del sole». Queste le parole della soubrette, Carmen di Pietro, rilasciate ai microfoni del “Corriere dello Sport” sulla love story con Maradona.