Mansour e Ross Pelligra. Ora il calcio siciliano è una realtà internazionale
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul calcio siciliano divenuto internazionale con l’arrivo di Pelligra a Catania e Mansour a Palermo.
Dopo le sceicco Mansour a Palermo, il tycoon siculo-australiano a Catania. Con l’arrivo dell’imprenditore Ross Pelligra nel capoluogo etneo, adesso il calcio siciliano ha davvero un dimensione internazionale. Ieri l’imprenditore australiano, origini a Solarino nel Siracusano, a capo di un impero immobiliare con sede a Melbourne nello stato di Victoria, si è aggiudicato il bando comunale e la nuova società rossazzurra che riparte della serie D dopo il fallimento. E lo ha fatto con il contributo di due vecchie glorie del calcio australiano, Vincent Grella, ma soprattutto l’ex centrocampista del Palermo e del Parma Mark Bresciano.
Un colpo di scena maturato con le manovre di questi ultimi giorni, proprio nelle settimane calde in cui verrà finalizzato il passaggio dell’80 per cento delle quote del Palermo alla holding proprietaria del Manchester City, atteso per la prossima settimana. L’istruttoria per analizzare le cinque manifestazioni d’interesse di gruppi imprenditoriali interessati a raccogliere le ceneri del Catania calcio si è conclusa dopo sei giorni di lavoro, al termine dei quali il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi e l’assessore allo Sport Sergio Parisi, hanno deciso che il progetto di Pelligra è quello migliore per far risorgere la società etnea, fallita a poche settimane dal termine della scorsa stagione di serie C.
L’amministrazione catanese ha valutato positivamente il piano delle attività sportive, il business plan, l’esame di capacità finanziaria e gli investimenti per il futuro del Catania Calcio: «Si ringraziano sentitamente tutte le società partecipanti e i loro proponenti, Giovannone, Maestri, Ilari, Mascali, per la credibilità e la sostenibilità dei progetti presentati — ha scritto con una nota il Comune — è la dimostrazione che la nostra città, quando si propone in maniera seria, senza roboanti annunci, con richieste sostenibili e programmi realizzabili, riesce sempre ad attrarre imprenditori altrettanto seri e progetti concreti».
Adesso la proposta verrà inoltrata alla Federcalcio, che la prossima settimana prenderà una decisione. Intanto, nell’orizzonte del Catania c’è una società, la Pelligra Group, specializzata da tre generazioni nel mercato immobiliare. L’attuale patron, 42 anni, si chiama Ross come il nonno Rosario, nato a Solarino, in provincia di Siracusa e fondatore dell’azienda di famiglia 60 anni fa. Pelligra ha appreso la notizia mentre si trovava a Varese, in una conferenza stampa della squadra di basket di serie A, dove il suo gruppo è entrato nel capitale, con un investimento milionario.
«Sono felice, ho appreso la notizia tramite un messaggio che mi è stato mandato — dice Ross Pelligra — sarò io il presidente del Catania e lunedì sarò in città, felice di stare con la gente. Se non avessi preso il Catania avrei trattato un altro club italiano. Partiamo dalle categorie più basse senza timori, ma con l’affetto e con il senso di appartenenza verso la mia terra. Voglio cambiare il modo di fare e intendere il calcio, coinvolgendo tutte le famiglie. Ed è un omaggio anche alla mia. Lo faccio per i miei parenti, per i familiari stretti, per i tifosi del Catania che mi hanno manifestato affetto».
Candidato al ruolo di direttore generale è l’ex Genoa Alessandro Zarbano, per anni storico braccio destro del presidente Enrico Preziosi. Saranno giorni caldissimi per il calcio siciliano, perché la settimana prossima, con molta probabilità tra il 30 giugno e l’1 luglio, si attende la firma sul passaggio di proprietà del Palermo al City Group, sulla base di 13 milioni di euro, con il presidente Dario Mirri che resterà in società con un quota di minoranza del 20 per cento.