Roberto Mancini ha sguardi e parole tranquilli, come sempre. Ma non è solo perché sa che Italia-Svizzera di venerdì, una partita così importante, la partita che può (quasi) darci la qualificazione al Mondiale, merita un approccio sereno, senza il peso di pressioni eccessive. È anche perché l’incubo di una grande emergenza si è dissolto, lasciando il posto alla prudenza di situazioni semplicemente da gestire, perlomeno per quel che riguarda i probabili titolari. Questo hanno detto gli esami di stamattina e questo ha spiegato il c.t.: “Barella sarà valutato in questi giorni, ma non sembra nulla di preoccupante. Gli altri, a parte Pellegrini e Zaniolo, dovrebbero essere tutti a posto: Leo Bonucci sta bene, Giorgio Chiellini anche: poi dopo questi due giorni di scarico rifaremo il punto”.
Che è stato già fatto ieri per i due romanisti: Pellegrini si è presentato dopo la gara di Venezia con un ginocchio gonfio, Zaniolo con fastidi ad un polpaccio e al ginocchio: “Oggi tornano a casa, purtroppo non sarebbero recuperabili. Zaniolo è stato sfortunato: quando hai due infortuni gravi, non è semplice. Però è giovane, ha forza fisica e mentale per uscirne bene e qualità da migliorare. Il tempo è dalla sua parte: purtroppo ha sempre qualche problemino, non possiamo prenderci il rischio che si faccia male. Dispiace, perché poteva essere una partita importate per lui, anche visto che si gioca all’Olimpico. Chiamerò sicuramente due sostituti: uno potrebbe essere Pessina, non l’avevo convocato perché non era ancora rientrato, ma poi ho visto che sabato a Cagliari ha giocato”. E a stretto giro l’idea si è trasformata in realtà, con il centrocampista dell’Atalanta chiamato in nazionale. L’altro richiamato in extremis è Cataldi. Se però Barella riuscirà a recuperare, la linea a tre del centrocampo sarà probabilmente disegnata come da previsioni, con l’interista, Jorginho e Locatelli favorito per sostituire l’infortunato Verratti. Se invece Barella non dovesse farcela, spazio a uno fra Cristante e Tonali, “che con noi già giocato: lui può fare l’interno o anche il palleggiatore, è un centrocampista moderno, può adattarsi a qualsiasi posizione”. E occhio a Pobega, alla sua prima convocazione: “Ha qualità, l’abbiamo chiamato dopo diverso tempo che fa bene. Difficile paragonarlo a qualcun altro: è mancino, giocatore tecnico, fisico, anche lui può fare il palleggiatore e il centrocampista d’attacco. Fa anche gol e ha caratteristiche diverse dagli altri”.