L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Italia di Mancini e sull’impegno in programma a Palermo, e svela quale sarà la location per gli allenamenti degli azzurri.
L’importante tra una cinquantina di giorni sarà poter scegliere tutti gli uomini migliori. Poi toccherà a Roberto Mancini riaccendere il sacro fuoco azzurro da far ardere a Dubai. E se per andare in Qatar ci sarà probabilmente da fare una complicata “uscita a parete”, come insegnano i maestri del padel, probabilmente a Lisbona, bisognerà non sbagliare niente. Ma questa è la strada in salita che porta al Mondiale che ci siamo costretti a percorrere, complice l’emergenza e i pareggi dello scorso autunno, situazioni sfruttate dalla Svizzera per il sorpasso. E in questo senso, l’ultima tappa intermedia verso i play off di fine marzo, lo stage di tre giorni a Coverciano, si è chiusa ieri con un bilancio complessivamente positivo, pur con un programma “ridotto” (niente partita in famiglia finale).
Non era semplice districarsi in questo clima sospeso, ancora fortemente influenzato dalla pandemia. Il ct ha cercato di sfruttare al meglio i suoi tre allenamenti (l’ultimo ieri mattina, facoltativo, ha riguardato una trentina di azzurri, divisi in gruppi, tra torello, lavoro tattico e partitella a campo ridotto), provando brevemente anche qualche soluzione alternativa al consolidato 4-3-3 (in particolare il 3-5-2). Ma l’aspetto senza dubbio preminente è stato quello di riunire i suoi, di riannodare i fili della sua squadra. Certo, tra infortunati e indisponibili, gli mancavano 10 campioni d’Europa, da Donnarumma a Chiesa. Né “pesare” i giovani under 21 della B ora targati Cremonese come Carnesecchi (destinato a grandi palcoscenici), Fagioli (che la prossima stagione ritroveremo… alla Juventus, potete scommetterci) e Okoli oppure valutare “live” tipi interessanti come Frattesi e Zaccagni erano gli obiettivi di questo raduno invernale.
LOCATION. Intanto quello che si potrà concretamente fare in questo periodo di attesa sarà appannaggio della Federazione e riguarda la logistica della prima partita di play off, quella del 24 marzo contro la Macedonia del Nord (ricordiamolo: da vincere, per poi andare a spareggiare il 29 in trasferta con la vincente di Portogallo-Turchia), a Palermo. Lo stadio Barbera è al centro di una serie di lavori di ammodernamento (costi coperti dalla Regione) mentre il campo è stato riseminato a fine dicembre. Da chiudere invece l’accordo tra Figc e lo Stato Maggiore dell’Esercito che gestisce il campo Tenente Onorato a Boccadifalco, a lungo utilizzato anche dal Palermo, e attualmente da ristruttura re. Qui la Nazionale dovrà svolgere la rifinitura in vista del match contro i macedoni. Dettagli, si dirà. Ma da non trascurare, valendo un mondiale.