Intervenuto ai microfoni di “GianlucaDiMarzio.com”, Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha spiegato così la decisione di fermare tutte le manifestzioni sportive in Italia. Ecco le sue parole: «Buon senso e responsabilità, fin da subito, ci hanno indicato la via… Altro non si sarebbe potuto fare che fermarsi. Giusto poco fa ero al telefono con Dorotea Wierer, campionessa di Biathlon (sport invernale afferente allo sci), la quale mi poneva il seguente problema. Le sono rimaste due gare, quella di settimana prossima a Oslo la hanno giustamente annullata mentre quella di questo fine settimana in Finlandia è stata confermata seppur a porte chiuse. Cioè, io mi chiedo, ma come si può spiegare tutto questo alla gente? Anche perché il problema non sono le porte chiuse, bensì la tutela della salute degli atleti. Ci dicono che non dobbiamo avere contatti e poi li lasciamo gareggiare? E se uno di loro avesse un problema? La risposta a questi interrogativi è e dovrebbe essere dettata soltanto dal buon senso. Noi, di concerto con le istituzioni, siamo arrivati ad una conclusione che era nell’ordine delle cose. In questo momento così delicato lo sport ha l’obbligo, il dovere di fermarsi. Poi in molti, a livello internazionale, ci hanno seguito, altri invece hanno adottato strategie differenti. Non possiamo imporre, ovviamente, regole agli organi sovranazionali, ma la situazione è talmente grave che, crediamo, per quanto è di nostra competenza, non si possa fare a meno di fermare tutto».