L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara che il Palermo ha perso contro il Cosenza.
Palermo al… forno. Sotto il luciferino caldo umido del Barbera che soprattutto nel primo tempo toglieva il respiro la squadra rosanero ha perso la sua prima partita stagionale. L’ha persa in casa (primo ko interno del 2023), contro il Cosenza, un’avversaria sulla carta inferiore, ma è uscita egualmente dal campo tra gli applausi. Perché, direte? Perché il pubblico (record stagionale con ventiseimila spettatori) ha apprezzato lo spirito, la grinta e la generosità con cui la propria squadra si è battuta. E ogni tifoso in cuor proprio ha pensato che se il Palermo ha perso è stato un caso, un episodio e che certamente il futuro sarà ricco di successi.
Forse sarà così, ma altrettanto «forse» questa squadra non è ancora la «schiacciasassi»” che il suo popolo vorrebbe. Perché sia chiaro che ieri il Palermo non ha giocato peggio che a Ascoli o a Reggio Emilia, dove ha vinto. Anzi, ha fatto piccoli passi in avanti sul piano del ritmo nonostante il gran caldo e della circolazione della palla.
Rispetto ad Ascoli, però, stavolta è andata in modo diverso perché al primo dei sette minuti di recupero il jolly l’ha pescato Canotto, con quel tiro all’incrocio dei pali che non ridimensiona il Palermo ma dice chiaramente che in Serie B partite facili non ce ne sono e che questa squadra deve risolvere ancora tanti problemi per candidarsi per la Serie A. Primo tra tutti quello del gol.