L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Dimitrievski e la gara di domani tra Macedonia e Italia.
L’Italia cerca sé stessa e la vendetta, ‘Dimi’ cerca Gigi. Stole Dimitrievski, portiere macedone del Rayo Vallecano, è cresciuto nel mito di Buffon. E quando gli abbiamo comunicato che l’ex portiere ora è il capo delegazione azzurro, è impazzito di gioia. «Guardi, guardi, mi sta venendo la pelle d’oca».
È vero, perché? «Gigi è sempre stato il mio idolo, un’icona eterna. L’ho sfidato una volta, a Torino con la nazionale. Era l’ottobre del 2017, finì 1-1. Gli chiesi la maglia ma non me la diede perché era speciale e ne aveva solo due».
È andata all’asta per beneficienza: venduta a 400 euro. «No! Non lo sapevo, l’avrei presa io. Sarà emozionante vederlo a Skopje, casa mia, davvero, mi ha dato una notizia incredibile».
Torniamo a Palermo, al playoff per Qatar 2022. «Un ricordo speciale, per me, per la mia carriera, per il mio Paese. L’Italia era pronta a partire per il Portogallo, e invece ci andammo noi. Giocammo una grande partita, con i nostri mezzi, e conquistammo una vittoria incredibile grazie a Trajkovski che aveva giocato a Palermo diversi anni. Una storia incredibile, con un finale perfetto».
Ci eravamo visti poco prima, e aveva detto che avreste vinto voi. «Perché sono un ottimista di natura, e sentivo che potevamo fare qualcosa di grande e di storico».
E sabato? «Possiamo vincere di nuovo».