L’ex direttore sportivo del Palermo, Fabio Lupo, ha rilasciato un’intervista a Tuttomercatoweb, condotta da Alessio Alaimo, durante la quale ha affrontato diversi argomenti legati al calcio italiano. Lupo ha discusso la situazione del Palermo in Serie B, lodando il lavoro di Dionisi e mostrando fiducia nel fatto che possa portare la squadra nelle posizioni alte della classifica. Ha parlato anche della Sampdoria e del Sassuolo, sottolineando le difficoltà che queste squadre stanno affrontando, soprattutto dopo retrocessioni e sfide legate alla rosa.
Ecco le sue parole:
«Fonseca? Mi stupirebbe se dopo poche giornate venisse esonerato. Fonseca è stato preso per un certo tipo di progetto. Bisogna dargli tempo».
Le voci raccontano che Fonseca sia a rischio e che si giochi tanto in queste settimane.
«Che sia oggetto di critiche ci può stare. Il Milan non ha ritmo, non ha risolto i problemi dell’anno scorso e qualche screzio c’è stato, la vicenda Theo Hernandez-Leao non è stato un fattore positivo. L’esonero però sarebbe un fallimento non solo per Fonseca ma anche per i dirigenti che lo hanno scelto».
Scudetto: Inter in pole? «L’Inter è oggettivamente superiore a tutti. La Juventus però può essere la principale antagonista e sarà una concorrente forte fino alla fine. Per la qualità e l’ampiezza della rosa direi Inter».
Serie B: sabato c’è Juve Stabia-Palermo, lei è un doppio ex. «Prima del campionato se uno avesse dovuto ipotizzare la classifica avrebbe immaginato le posizioni invertite. La Juve Stabia non mi ha sorpreso: l’anno scorso ha giocato un calcio piacevole ed organizzato. Dall’altra parte c’è il Palermo che è partito con delle difficoltà ma Dionisi è concreto e porterà la squadra dove il suo organico merita di stare, ossia nella parte alta della classifica».
Il Sassuolo non ha iniziato benissimo…
«Sta pagando più di tutte la retrocessione. Comprensibilmente è stata una retrocessione che ha fatto male. Non è facile ripartire ma tornerà presto protagonista. Come la Cremonese».
E la Samp direttore? «Ha una buona squadra ma non un organico all’altezza del blasone del club e l’ambizione dei suoi tifosi. Potrà fare ancora un buon campionato».
Lei pronto a tornare in pista? «Ci sono dei momenti in cui bisogna saper soffrire. La mia ultima annata non è stata positiva e quindi può anche starci. Ma c’è da dire che la figura del direttore sportivo sta andando verso una trasformazione. Non esiste più l’uomo al centro del potere, almeno non più dappertutto, ma dove c’è funziona basti pensare a Bologna, Lecce, Cittadella e Frosinone. In questo momento mi aggiorno e studio la trasformazione della figura del ds».