L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’uomo che potrebbe essere decisivo per il Palermo, Edoardo Soleri.
Il suo cartellino appartiene al Padova, ma il diritto di riscatto è a favore del Palermo. Presente e futuro s’intrecciano nella finale di Edoardo Soleri, uno dei grandi protagonisti della stagione rosanero, non solo per quel record straordinario che non trova riscontri in Europa, ma per la sua capacità di fornire alla squadra ciò che serve nel momento opportuno. Edoardo conoscerà bene ambiente ed avversari, del resto è stato proprio il Padova a riportarlo in Italia, con un contratto triennale e definitivo dopo la serie di prestiti all’estero cui lo aveva indirizzato la Roma. Un primo anno discreto (3 reti in 20 partite), sufficiente a conquistargli la fiducia di Mandorlini, che stravedeva per lui, poi la scelta di girarlo in prestito al Monopoli prima e al Palermo poi, dopo avergli allungato il contratto. Difficile allora per i veneti prevedere che se lo sarebbero ritrovato di fronte nel momento culminante dell’annata.
Il dubbio. Il Barbera invece ha facilitato l’esplosione di Soleri, intravedibile già nei primi mesi rosanero, sublimata poi dall’avvento di Baldini. Che lo considera uno dei giocatori più forti in rosa ma è spesso combattuto sulla sua utilizzazione, per ragioni tattiche. I numeri sono là ad indicare un dato singolare ma incontrovertibile. Soleri è micidiale ogni volta che entra dalla panchina, porta vitalità, movimento, pressing, sia in coppia con Brunori che da sua alternativa. Se il vantaggio è minimo, lui lo amplifica (è successo 9 volte), se la partita in bilico lui la rimette in sesto (reti al Messina, Potenza e soprattutto Entella). Ma se parte dall’inizio non fa gol. E’ successo anche domenica con la Feralpi Salò, quando ha cominciato al posto dell’acciaccato Floriano, situazione che si potrebbe riproporre anche fra 2 giorni all’Euganeo. Floriano non è al meglio, Edo è la soluzione più naturale e neppure lui si pone più il problema del ruolo (attaccante esterno) che non gradisce troppo.