L’edizione online del quotidiano americano “Washington Post” ha dedicato spazio a Kristoffer Lund, il terzino del Palermo che ha debuttato con la nazionale degli Stati Uniti.
Ecco qualche estratto:
«Convocazione? In realtà ci ho pensato a lungo agli Stati Uniti come opzione. La squadra americana ha fatto un grande passo avanti. Ho visto anche all’ultimo Mondiale quanto bene ha fatto. E ho subito pensato che i giocatori con cui avrei lavorato fossero di altissimo livello. Quindi con l’opportunità di crescere e magari di giocare un Mondiale, sarebbe un sogno».
Quest’estate Lund ha giocato quattro partite di qualificazione alla UEFA Champions League e due partite di qualificazione alla UEFA Europa League. Le sue azioni stavano aumentando e il mese scorso Hacken lo ha trasferito al Palermo, un club italiano di seconda divisione di proprietà della società madre del Manchester City. Nelle sue prime presenze in Serie B, ha iniziato vincendo 3-1 in casa della Reggiana ed è uscito dalla panchina vincendo 3-0 sul Ferapisalò. Lund partì quindi per St. Louis per il suo primo ritiro in nazionale. Con la famiglia a casa a guardare l’amichevole, Lund ha sostituito Robinson all’81’.
«Quando sei lì in disparte e aspetti di entrare, le emozioni ti urlano addosso. Il momento più importante è stato quando la partita è finita, ho fatto un passo indietro, guardandomi intorno e ho detto: “Okay, ho giocato la mia prima partita per gli Stati Uniti”. Accoglienza compagni? Naturalmente non mi conoscevano veramente prima del mio arrivo. Quindi ho dovuto mostrare le mie capacità prima che mi accettassero perché siamo qui per una ragione, ed è vincere le partite. Tutti quelli che entrano nel campo si integrano davvero nel gruppo. Siamo anche molto aperti e cerchiamo sempre di far sentire tutti i benvenuti. Ed è questo che penso renda il gruppo così speciale».