L’edizione odierna de “La Repubblica” ha riportato un’intervista dal sapore amaro all’ex Napoli Luigi Liguori.
Lille? Non ci sono mai stato». Mentre lo dice, Luigi Liguori, attaccante, classe 1998, ripensa ai 17 mesi in cui è passato dall’illusione dell’Europa League alla realtà dell’Eccellenza campana. Ricordate l’operazione Osimhen? Il Napoli haacquistato l’attaccante nigeriano nel 2020 per 70 milioni cedendo in cambio al Lille quattro calciatori per 20 milioni totali. Erano il terzo portiere Karnezis e tre ragazzi meno noti. Liguori era uno di loro. Nell’affare fu valutato 4 milioni: oggi, a 23 anni, con un figlio piccolo e una bimba in arrivo, gioca nell’Ercolanese, Eccellenza campana, mentre l’affare Osimhen è finito nella relazione della Covisoc sulle plusvalenze sospette.
Liguori, si ricorda com’è andata? «Giocavo in prestito alla Fermana, in Serie C. A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse: vieni a Castel Volturno, dobbiamo parlare. Siamo andati io e il mio procuratore, la società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen.
Voi che avreste fatto? Ne ho parlato con il mio agente e ho accettato. Il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille».
E siete andati in Francia? «Non siamo mai andati a Lille». Mai? Nemmeno per firmare? «Mai. Hanno mandato i contratti a Napoli e abbiamo firmato a Castel Volturno».
E quindi cosa è successo? «A quel punto abbiamo chiesto di poter restare un altro anno in Italia in prestito. Avevo già la squadra, a Fermo mister Antonioli mi voleva a tutti i costi. Ho fatto sei mesi alla Fermana e poi sono andato a Lecco.
Quando è finito il prestito, il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Tutti e tre».
Tutti e tre? «Sì, noi tre contropartite nell’affare Osimhen. Ma noi non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita».
E perché non volevate più andare in Francia? «Purtroppo io non sapevo tutto. Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla».
Questa situazione ha pesato sulla sua carriera? «Ha pesato tanto».
Lei lo sa quanto è stato valutato? «Quattro milioni di euro».
Non le è sembrata una valutazione fuori mercato? Non si è sentito una pedina di scambio? «Sì e mi fa rabbia. Non poca, tanta rabbia. Abbiamo scoperto che non era un’operazione fatta per noi, per il nostro futuro. Era per altro».