Lucioni, l’ex Palermo guida il Frosinone: «Non ero finito, ora voglio la salvezza»

Dopo aver rescisso il contratto con il Palermo, Fabio Lucioni si è rilanciato con il Frosinone, diventando l’uomo simbolo della riscossa giallazzurra. Il difensore, che a novembre sembrava ormai ai margini del calcio giocato, è stato recuperato dal direttore Angelozzi e rimesso al centro del progetto. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, Lucioni ha parlato del suo momento e della battaglia per la salvezza.
«Non è merito di un singolo, ma del gruppo»
«Attribuire a una sola persona il merito di quello che stiamo facendo sarebbe troppo semplice – ha spiegato Lucioni –. Il segreto è che tutti ci siamo messi a disposizione l’uno dell’altro, capendo l’importanza della nostra missione sportiva. Quando sono arrivato, non ero al cento per cento fisicamente, ma ho cercato fin da subito di dare consigli e trasmettere la mentalità giusta per uscire da una situazione difficile. Le vittorie aiutano, ma il campionato è ancora lungo».
Un cambiamento mentale prima che tecnico
Il difensore ha sottolineato come il cambiamento del Frosinone sia stato più mentale che tecnico: «Se prima eravamo considerati dei brocchi e oggi sembriamo fenomeni, la verità sta nel mezzo. I valori c’erano anche prima, ma tutto diventava complicato. Ogni pallone pesava il doppio. Con un po’ più di solidità, la classifica ci permette di respirare, ma servono ancora otto finali per raggiungere il traguardo».
La sosta e le sfide decisive
Il Frosinone, che sta attraversando un buon momento, dovrà ora affrontare la pausa per le Nazionali. «La sosta è sempre un’arma a doppio taglio – ha detto Lucioni –. Per chi sta bene, c’è il rischio di perdere slancio, mentre chi è in difficoltà può ripartire con più fiducia. Noi dobbiamo approfittarne per ricaricare le energie e prepararci alle prossime sfide».
Alla ripresa, i ciociari affronteranno un trittico delicato: Sampdoria, Cosenza e Cesena. «Tutte le partite sono importanti, ma queste tre devono essere un segnale per il campionato. Dobbiamo dimostrare che il Frosinone non merita di stare nei bassifondi della classifica».
L’attacco e il futuro personale
Lucioni ha parlato anche delle difficoltà offensive del Frosinone: «Abbiamo una squadra solida, ma dobbiamo essere più bravi a servire gli attaccanti. Sono giovani e di talento, hanno bisogno di supporto. Anche grazie ai loro gol possiamo salvarci il prima possibile».
Infine, una battuta sul suo futuro, visto il suo ruolo sempre attivo in panchina: «Non sto facendo prove da allenatore. Sto studiando da direttore sportivo e migliorando il mio inglese. A novembre sembravo finito, oggi mi sto togliendo belle soddisfazioni. Il mio unico obiettivo è aiutare il Frosinone a raggiungere la salvezza».