Lucioni leader, gli altri perfetti: il Palermo ha una difesa di ferro

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla difesa del Palermo.

Se è vero che le partite di calcio le vince chi segna un gol in più dell’avversario, è anche vero che i campionati molto spesso vengono vinti delle formazioni che possono vantare la miglior difesa. Dopo la quinta giornata, il Palermo – che di gare ne ha giocate quattro, visto il rinvio del match col Brescia alla seconda giornata – ha subito una sola rete, in occasione della sfida contro la Reggiana. Un dato particolarmente significativo, che fa ben comprendere i grandi progressi fatti dai rosanero dalla scorsa stagione a quella attuale.

Gli interpreti ovviamente sono cambiati, ma c’è da dire che la fase difensiva di una squadra viene fatta a partire dall’attacco. Quindi è facile comprendere come sia l’atteggiamento complessivo la discriminante che determina l’efficacia e la bravura di un undici nel riuscire a subire poche reti. Tra l’altro l’unico gol incassato è piuttosto casuale, visto che contro la formazione di Nesta la rete è arrivata sugli sviluppi di un corner pertanto, non ha nulla a che vedere con il posizionamento in campo. In quella determinata occasione è stata – probabilmente – più una lieve disattenzione, che un errore nel posizionamento complessivo della squadra.

Lucioni e Ceccaroni al centro garantiscono una grande copertura su palle alte e anche nelle imbucate centrali sulle corsie Mateju e Aurelio (o Lund) consentono alla squadra di sviluppare sulla corsia sinistra e di coprirsi con intelligenza e solidità sulla fascia opposta. Un mix perfetto che ha trovato il suo equilibrio nel giro di poche gare, o meglio dire pochi allenamenti, considerato che praticamente per tutto il ritiro il terzino sinistro è stato Ceccaroni, mentre Lund è arrivato negli ultimi giorni di mercato e Aurelio era alle prese con il recupero da un infortunio.