In molti vogliono portare a termine i campionati di calcio. Tra questi vi è anche Cristiano Lucarelli, allenatore del Catania, che intervenuto ai microfoni di “TMW Radio”, ha parlato così: «Rimanere a casa è un dovere di tutti noi, è il sacrificio che ci viene richiesto. Questa situazione l’abbiamo sempre vissuta nei film o attraverso i racconti dei nonni, oggi ci siamo noi al centro. Diventa difficile credere che ci siano soltanto 70 mila contagiati, ce ne sono tanti che non hanno sintomi, magari ce l’ho anche io. Nessun italiano può tirarsi indietro in questa partita, nessuno dovrebbe fare il furbo. La salute viene prima di tutto, però è anche vero che la macchina calcio si muove anche grazie agli sponsor e alle tv. C’è un carrozzone economico a supporto del movimento. Intorno a noi, che siamo una società di Serie C, vivono per esempio circa 200 famiglie che mangiano con il calcio. Gli stipendi di gennaio e febbraio ancora non ci sono arrivati e molti giocatori prendono sui mille e cinquecento euro: la C è più vicina al dilettantismo, la A è un’altra realtà. Si dovrà trovare il giusto compromesso: giusta la sospensione, ma non si può spegnere così all’improvviso. Mi viene detto che l’input è quello di finire la stagione, in qualsiasi data si ricomincerebbe e mi trovo d’accordo. Altrimenti il rischio è di paralizzare anche la prossima stagione con tutti i ricorsi che le società presenterebbero».