Ultima spiaggia per i playoff? «Sì e no allo stesso momento», ammette Moreno Longo, tecnico del Bari, intervenuto oggi in sala stampa per presentare il big match di domani sera contro il Palermo. Una sfida cruciale per le ambizioni playoff dei biancorossi, che il tecnico invita a vivere nel modo giusto: «È una partita importante, ma quando sei a sei giornate dalla fine non può essere altrimenti. Se vuoi ottenere qualcosa devi passare da queste partite. Deve essere un piacere giocarla, una chance. Questa responsabilità deve essere quello per cui abbiamo lavorato. Fai questo lavoro per serate così».

Con tanti impegni ravvicinati, servirà una rosa pronta a ruotare: «Penso sempre positivo. Le opportunità dalle turnazioni arriveranno. Vale per tutti i giocatori. Così come è successo a Catanzaro, i subentranti devono essere determinati e possono lasciare il segno».

Longo ha poi analizzato il valore dell’avversario: «Il Palermo avrebbe dovuto fin dall’inizio fare un torneo diverso e non solo da gennaio. Ha trovato però un’identità ed un finalizzatore come Pohjanpalo. Prima di lui in avanti c’erano problemi. Servirà il 110%, sarai obbligato a fare una grande partita».

Occhi puntati anche su Favilli: «Favilli è un giocatore importante per la categoria. Deve essere in condizione fisica. Senza gli infortuni sarebbe ad alto livello in Serie A».

Per il Bari, fondamentale sarà la tenuta mentale: «Le mancanze che abbiamo avuto fanno parte del nostro percorso. Mentalità, personalità, gestione delle difficoltà: tutto questo si costruisce. Dobbiamo crescere ancora, ma stiamo andando nella direzione giusta».

Un pensiero anche su Favasuli, autore del suo primo gol tra i professionisti: «Sono contento per Favasuli, la sua rete non è arrivata per caso. Lavora tanto, vuole migliorare. Quando c’è disponibilità il lavoro paga».

Il tecnico biancorosso ha poi evidenziato l’importanza della partecipazione offensiva di tutta la squadra: «È un dato molto importante. Tutti devono essere coinvolti nella manovra offensiva. Se non hai il centravanti, servono gol da esterni, centrocampisti e difensori».

Infine, Longo ha ribadito l’importanza della personalità: «Vogliamo rispondere presente. Le partite vanno affrontate con coraggio. Non dobbiamo dare spazio alla frustrazione, dobbiamo isolarci nei momenti difficili. Se non lo facciamo, allora non siamo ancora diventati squadra».

Parlando di Falletti e Pereiro, ha voluto sottolineare la fiducia nei loro confronti: «Non sempre i giocatori riescono a esprimersi come vorrebbero. Anche loro non sono contenti delle loro prestazioni, ma lavorano ogni giorno per migliorare».

Longo ha chiuso la conferenza sottolineando la differenza tra la prestazione di Carrara e quella di Catanzaro: «Si diventa squadra quando si sa leggere la partita nei momenti chiave. A Carrara ci siamo disuniti, a Catanzaro abbiamo reagito. Voglio la cura del dettaglio, altrimenti diventa un problema».