Lo Monaco: «Vi racconto di quanto ho avuto la chance di soffiare Dybala al Palermo e portarlo al Catania»
Intervistato ai microfoni di “Itasportpress.it”, l’ex amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, ha raccontato dell’arrivo sfumato di Paulo Dybala in rossoazzurro: «Sono stato il primo dirigente italiano in assoluto a notare Dybala. In uno dei miei consueti viaggi in Sudamerica, alla scoperta di talenti per il mio Catania, passai da Còrdoba dove vidi questo giovane ragazzo che mi impressionò in un primo momento per la somiglianza con il tecnico rossazzurro Vincenzo Montella. Giocava in Serie B argentina con l’Instituto Altético Central Còrdoba e notai le sue straordinarie qualità tanto da avviare immediatamente una trattativa. Capì subito che non era un’operazione da Catania, nel senso squisitamente economico. L’Instituto mi chiese tre milioni di dollari per il 70% del cartellino ma io ne offrì la metà. Fumata grigia in attesa di rivedersi ma il ragazzo fece 17 gol in B e il prezzo del cartellino lievitò immediatamente e mi dovetti rassegnare. L’anno dopo arrivò il Palermo che lo acquistò e fece un grande affare. Svelo un aneddoto: quando tornai dall’Argentina, dissi a Montella che gli volevo prendere un calciatore che mi aveva fatto rivivere le stesse sensazioni di quando ammirai l'”Aeroplanino’” nella Primavera dell’Empoli. Montella rispose che giocatori come lui a quella età non potevano esistere ma dopo due anni mi chiamò dicendomi che avevo ragione io avendolo ammirato contro la Fiorentina. Adesso è un grande campione e con la Juve si è trasformato. Il merito è di Allegri che ha migliorato le sue grandi qualità. Dybala non dà punti di riferimento, in attacco è capace di fare tutto e sa attaccare da dietro gli spazi. Complimenti davvero al mister bianconero ma è stato bravo anche il ragazzo».