L’ad del Catania, Pietro Lo Monaco, ha scritto una lettere al sindaco della città etnea in merito alla faccenda relativa alla Sicula Leonzio che potrebbe disputare qualche gara al Massimino. Ecco quanto si legge: “Ritengo anzitutto doveroso sottolineare l’importanza dell’intervento del Sindaco per la positiva definizione della vicenda relativa all’utilizzo dello stadio “Angelo Massimino”: la soluzione raggiunta è apprezzabile per l’attualità ed è ancor più preziosa la promessa d’impegno in vista di una soluzione-quadro nel tempo, cioè la convenzione pluriennale. Attendiamo con fiducia: si tratta di un passaggio fondamentale per garantire le condizioni di lavoro migliori al Calcio Catania, che è patrimonio della città, chiaramente nel pieno rispetto dei regolamenti e delle normative di riferimento, com’è sempre stato ovvio. Il Sindaco Enzo Bianco si è prodigato e ne diamo atto: la sua affermazione “il Massimino è la casa del Catania” è per noi basilare, al di là della proprietà dell’impianto. Partendo da questa constatazione, il primo cittadino di Catania si è espresso nel senso di non concedere alla Sicula Leonzio l’utilizzo dello stadio per alcune gare interne del campionato in corso. Con questa lettera e nel pieno rispetto della sua funzione e delle sue prerogative in termini decisionali, vorrei però chiedere ad Enzo Bianco di rivedere questa posizione e permettere al club lentinese di giocare nel nostro stadio finché i lavori di adeguamento del “Nobile” non saranno completati. La Sicula Leonzio è una società giovane, che ha investito tanto per guadagnare la ribalta del calcio professionistico; da parte nostra, considerando i rapporti di buon vicinato e ritenendo corretto non aggiungere difficoltà alla situazione del sodalizio guidato dal Presidente Leonardi, nulla osta alla concessione del “Massimino” per le partite casalinghe della compagine bianconera. Una Sua decisione positiva in tal senso, signor Sindaco, troverà sicuramente la comprensione dei tifosi catanesi, sempre generosi e disponibili nel reciproco rispetto”.