Ai microfoni di news.superscommesse.it, è intervenuto Pietro Lo Monaco ex ds rosanero. Il dirigente sportivo ha fatto il punto della situazione su diversi temi, tra cui anche sull’inizio stagione dei rosanero.
«Palermo? Non credo il Palermo stia avendo un rendimento in linea con quelle che sono le aspettative della proprietà e della piazza. Serie A? Se i rosanero non si danno una svegliata credo restino solo ambizioni sulla carta, ma le qualità per puntare alla promozione ci sono tutte. Il campionato di Serie B comunque è molto duro e faticoso, di solito qualcosa riesce a delinearsi soltanto a partire dal mese di marzo. Al Palermo serve continuità, stare sempre sul pezzo è fondamentale.
Catania? Il Catania ha alle spalle una proprietà con una disponibilità economica davvero importante. Il pubblico etneo, poi, ha pochi eguali in Italia per passione e sentimento e in panchina siede un decano della categoria come Toscano. Insomma, una squadra del genere ha l’obbligo di puntare alla promozione, non si possono fare discorsi diversi. Tra le pretendenti alla cadetteria, ad insidiare il Catania, c’è sicuramente il Benevento, che però rispetto al recente passato ha deciso di investire sui giovani e non di attuare la solita politica spendacciona. Trapani? Il loro presidente fa pallone da ieri mattina, eppure ha dichiarato che in due anni vuole andare in Serie A, questo fa un po’ sorridere. Certo, sul fatto che metta mano al portafogli bisogna prenderne atto, non ci sono dubbi. Chi punta a vincere deve mettere in preventivo che ci sarà anche il Trapani.
A Messina? Si vive sull’improvvisazione più totale. Il modo di fare calcio della proprietà è questo. Sarà una sofferenza sempre e comunque fino alla fine. Mi auguro le cose possano sempre andar bene, come accaduto lo scorso anno, ma non so quanto possa reggere ancora il gioco, bisogna stare attenti. La cosa che dispiace è che una grande piazza come Messina debba andare incontro a questo destino un po’ amaro e scadente. Purtroppo la proprietà è questa. Al di là delle tante chiacchiere, non c’è mai stata una volontà decisa a vendere».