Lo Faso: «Dal Palermo alla Kings League. Vi racconto la mia rinascita»

Dai campi di Serie A con Palermo e Fiorentina ai riflettori della Kings League. Simone Lo Faso, classe 1998, ha raccontato a Chiamarsibomber.com il suo percorso tra sogni, sacrifici e nuove sfide, senza mai perdere l’amore per il calcio.
Esordire in Serie A con la maglia rosanero contro il Milan, a 18 anni, non è un’emozione che si dimentica facilmente:
«Avevo la mia famiglia in tribuna, i tifosi aspettavano un palermitano in campo. Durante il riscaldamento ero così emozionato che chiesi di fare qualche scatto in più per spezzare il fiato. De Zerbi fu fondamentale nel tranquillizzarmi».
Proprio De Zerbi, oggi tra i tecnici più ammirati a livello europeo, ha lasciato un segno profondo:
«Mi ha insegnato l’arte dello smarcamento senza palla. Ricordo che, pur senza illuminazione a Boccadifalco, ci allenavamo fino a sera tardi sotto la luce dei cellulari. La sua maniacalità nel lavoro era già evidente».
Dal Palermo alla Fiorentina, con Stefano Pioli, in un’annata segnata dal dolore per la scomparsa di Davide Astori:
«Quel momento ci ha unito come squadra. Ho visto cosa significa davvero essere un grande allenatore anche dal punto di vista umano».
E oggi, a distanza di anni, Lo Faso è rinato nella Kings League, la competizione ideata da Gerard Piqué:
«Non sono qui solo per divertirmi: c’è tanta competizione e si gioca per vincere. È un torneo organizzato in modo impeccabile».
Con i Boomers, squadra presieduta da Fedez, Lo Faso ha già lasciato il segno: sei partite, undici gol e tre titoli di MVP.
«Mi aspettavo di divertirmi, non certo di realizzare tre triplette. Non mi sono posto obiettivi personali: penso a divertirmi, il resto viene da sé».
E su Fedez non ha dubbi:
«È sempre vicino alla squadra, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Un presidente vero, semplice e genuino».
Il suo sogno oggi è chiaro:
«Vincere la Kings League Italia e andare al Mondiale per Club. Ci crediamo tutti, ogni partita di più».