Livorno, parla l’azionariato popolare: «Per meno del 50% non ci alziamo neanche dal divano. Aperti a privati e finanziatori»
Attraverso un’intervista rilasicata ai microfoni del sito “Sportpeople.net”, gli ideatori di “Livorno_popolare”, l’azionariato popolare nato con l’intento di salvare il Livorno, hanno precisato alcuni aspetti della loro iniziativa:
«Le vicissitudini della squadra nell’ultimo anno sono state pazzesche. Si sono alternate incompetenza e malafede. In più il Covid non ha permesso alla città di metabolizzare la retrocessione con il ritorno allo stadio. Livorno è una città molto umorale, ma non è mai stata disinteressata alla squadra e le 1200 firme nelle prime 24 ore dimostrano che Livorno vuole ancora il calcio. Pensiamo che ci sia un cammino da fare assieme.
Ci stavano togliendo la passione, vorremmo riprendercela. Vorremmo proporre una soluzione ibrida, ma sarà un percorso della comunità. Non ci inventeremo niente, perché per ogni aspetto c’è già un modello al quale ispirarsi. Il merchandising? Il St. Pauli. Le scuole calcio? Il Lebowski. La struttura societaria? I Supporter Trust inglesi. Anche se dev’essere chiara una cosa: noi per meno del 50% “non ci alziamo neanche dal divano”. Non vogliamo una via utopica, niente sogni o idealismo. Vogliamo una soluzione praticabile e percorribile. Servono i privati? Noi siamo aperti ai privati e ai finanziatori. Nessuna chiusura a priori».