L’ex rosanero Fabio Liverani ha parlato ai microfoni di Alessio Alaimo su “TMW” esprimendosi su tanti temi.
Ecco le sue parole:
«Ad oggi Inter e Napoli sono davanti a tutte. Per la qualità della rosa l’Inter è favorita. Ma il Napoli ha una sola partita a settimana e un allenatore importante. Juve e Milan mi sembra abbiano qualche problema».
Il Milan ha avuto sin qui un cammino altalenante. «A me il Milan piace. Ha una squadra forte ma non per vincere il campionato. Arriverà tra le prime quattro. Ci vuole un po’ di tempo, ha un allenatore nuovo».
La Roma? «Ha delle difficoltà ambientali importanti. L’esonero di De Rossi ha tolto quell’entusiasmo che si era creato anche dopo Mourinho. Servirà una striscia di vittoria per fare sì che la situazione possa cambiare. Mentre al contrario la Lazio, in sordina, è una piacevole sorpresa».
Piacevole sorpresa lo è anche la Juve Stabia in Serie B. «L’ho vista a Modena anche se ha perso 3-0. Mi piace, gioca a calcio, ha idee ed è consapevole del suo ruolo. E lo fa con entusiasmo. Si vede la mano del tecnico».
E il Pisa di Inzaghi? «Concreto, sul pezzo. Pippo è riuscito a toccare le corde giuste dopo un’annata non al livello di una piazza come Pisa. È stato bravo a dare carattere e riorganizzare la situazione».
La Cremonese ha iniziato in maniera deludente. E ha cambiato allenatore. «Veniva dalla delusione dell’anno scorso, ha cambiato allenatore perché probabilmente la scintilla non era scattata. Insieme al Palermo e al Sassuolo ha la squadra più forte».
Anche il Palermo al momento non brilla… «Sembra più o meno lo stesso andamento dell’anno scorso. Con delle difficoltà in casa e alcuni risultati positivi in trasferta. Quando giocavo io in rosanero la nostra forza era proprio il Barbera. Palermo e Cremonese sono un po’ attardate ma un’idea più chiara la si potrà avere fine novembre».
E lei pronto a tornare in panchina? «Credo che da qui alla prossima sosta qualcosa potrebbe muoversi. Vedremo se si presenterà una situazione a me congeniale».
Sembrava vicino alla panchina del Trapani prima che il club puntasse su Aronica… «Non era una situazione limpidissima: c’è un presidente che ha grande entusiasmo, uno così fa bene al calcio. Ma era una Serie C. La squadra era stata fatta già prima. Probabilmente era destino che non andasse in porto».