Intervenuto in occasione della Palermo Football Conference Giovanni Giammarva ha spiegato nel dettaglio cosa sono le plusvalenze esprimendosi anche sul caso Juventus.
Ecco le sue parole e un video:
«A fine anno si redige un bilancio e la differenza tra i costi e i ricavi stabilisce se l’esercizio è in utile o in perdita. Certe aziende quando vanno in perdita per più anni hanno la necessità o di capitalizzare l’azienda cioè coprire le perdite o cedere un asset. L’asset non è che il bene di proprietà dell’azienda che sta nell’attivo patrimoniale che concorre a produrre costi in più esercizi essendo bene durevole. Quindi a questo punto si vende l’asset in modo tale da creare possibilmente una plusvalenza che altro non è che la differenza tra il valore iscritto in bilancio e il valore di realizzo. Quindi in questo modo vado a inserire un ricavo straordinario modificando il risultato di esercizio portandolo in utile e avendo un flusso finanziario dettato da questa cessione. Quando parliamo di giocatori le società di calcio devono mettere tra i beni durevoli il diritto che hanno nei confronti dei calciatori, che sarebbe il costo del cartellino. Insieme a questo vanno inseriti i costi accessori, ovvero le provvigioni dei procuratori e tutto quello che riguarda l’acquisto. Questo valore non va messo tra i costi ma tra le immobilizzazioni sarà ripartito durante l’andamento del contratto. Nel momento in cui ho un giocatore iscritto in bilancio 20 milioni e lo vendo 25 milioni ho una plusvalenza attiva di 5 milioni che va tra i ricavi. Quindi quando lo prendo lo metto nello stato patrimoniale mentre quando lo vendo lo metto tra i realizzi. Il problema è che la Juventus si è trovata secondo quello che dicono le fonti aperte riguardanti l’inchiesta Prisma ha creato delle plusvalenze speculari o incrociati. Vendendo i giocatori realizzando la plusvaklenza attiva, compro un giocatore dello stesso importo che vendo, siccome lo metto tra le attività e non tra i costi, avrò solo un quitno di costo. La plusvalenza chiaramente è un utile che ho su questo tipo di operazione. Dal punto di vista finanziario non c’è un passaggio di denaro, perché essendo lo stesso importo andiamo a compensare. Tutto questo può creare un problema di natura finanziario e nel tempo poi vai a creare la cosiddetta bolla. Perché la perdita di esercizio non è coperta finanziariamente perché non avviene immissione di denaro. Quindi l’azienda si ritrova con bilancio in pareggio ma non si trova flusso finanziario quindi e questo è l’aspetto della Juventus. Le plusvalenze non sono assolutamente illegali, non è un reato farle».