L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su quanto sta accadendo a Napoli, con comune e club azzurro in lotta per una statua di Maradona. Ecco il racconto della rosea:
Il Comune nomina una commissione, aperta anche a personalità esterne per scegliere una statua da mettere allo stadio, finanziata attraverso il crowdfunding. In gennaio però viene aperta una inchiesta perché si scopre che a far parte della commissione c’è un componente ultrà: Gennaro Grosso, appartenente al gruppo “Masseria” della Curva A, che subisce provvedimenti restrittivi anche perché coinvolto nell’ottobre scorso negli scontri di piazza a Napoli, dopo la dichiarazione di nuovo lockdown. A questo punto il Comune abbandona quel progetto di commissione. E, con delibera di Giunta approvata martedì, decide di accettare la donazione dell’artista Mimmo Sepe e di inaugurare la statua il prossimo 29 luglio allo stadio Maradona, che per la prima volta vedrà la presenza del pubblico.
Intanto il presidente Aurelio De Laurentiis da tempo sta portando avanti un progetto su Maradona più ampio, che prevede anche la posa di un’altra statua, in via di realizzazione presso le Fonderie Nolane, su progetto di Stefano Ceci, storico amico di Maradona. Questa statua a dimensione naturale avrà la mano e il piede sinistro del campione riprodotti fedelmente attraverso un particolare studio tridimensionale. Ora bisognerà vedere come e dove verranno collocate le statue o se ci saranno questioni legali che freneranno uno dei progetti. Restano dubbi e quesiti. Con la convenzione chi può fare cosa nello stadio? C’è anche chi sussurra che sulla vicenda potrebbero intervenire legalmente gli eredi. Insomma un bel groviglio.