L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caso relativo alla cittadinanza italiana di Luis Suarez.
«Il bambino porta cocummella, mangiare» rispondeva il centravanti uruguaiano a una delle domande concordate con la commissione. «Cocummella? Cocomeri!! Ahahahah» ridevano gli insegnanti, promuovendolo a pieni voti.
«È vero, mi avevano inviato prima delle domande che potevano essere quelle della prova» ha spiegato il calciatore, in videoconferenza dalla
Spagna, al procuratore Cantone che indaga su quell’esame. L’intero esame sostenuto è stato registrato dagli investigatori della Guardia di Finanza. «Io sono calciatore professionista. A 15 anni cominciare a giocare a calcio. Mia famiglia molto numerosa. Cinquo ermano eh… cinquo fratelli. Sono preoccupato porché non ho molto tempo da stare in famiglia, giocare alla playstation».
I motivi per cui viene promosso sono due: la pubblicità che l’ateneo avrebbe avuto dall’operazione e le pressioni ricevute.