L’Iran escluso dal Mondiale? Nessuna ipotesi di ripescaggio per l’Italia

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul rischio esclusione dell’Iran dal Mondiale con l’Italia che non avrebbe nessuna possibilità di essere ripescata.

Oops, l’ho fatto ancora. L’Iran c’è ricascato. Nella partita decisiva di Mashhad contro il Libano, che ha qualificato la nazionale al Mondiale, le donne sono rimaste fuori dallo stadio. Duemila tifose che avevano acquistato il biglietto su 12.500 tagliandi venduti. Un ritorno al passato perché a gennaio, quando l’Iran aveva ospitato l’Iraq, la presenza femminile, seppur ridotta, era stata ammessa. Una politica inaccettabile che secondo alcuni potrebbe avere conseguenze pericolose, addirittura fino all’esclusione dell’Iran da Qatar 2022. Tanto che ieri sul web ha cominciato a circolare una voce incontrollata secondo la quale in caso di ripescaggio la Fifa potrebbe scegliere l’Italia. Tutto falso e impossibile. Primo perché se anche fosse presa una decisione così estrema la squadra da ripescare sarebbe con ogni probabilità la prima delle escluse del Gruppo A asiatico. E poi perché è una prospettiva decisamente remota quella di un’esclusione dell’Iran dal Mondiale.

Il caso del 2019 Questo anche se nel 2019 la Fifa aveva imposto un ultimatum a Teheran sulla presenza del pubblico femminile negli stadi, avvertendo che avrebbe rischiato l’esclusione dai tornei. Ieri al Consiglio Fifa non si è neanche parlato di Iran. Può darsi che qualcuno sollevi la questione oggi al Congresso. Intanto il governatore della regione, Mohsen Davari, ha chiesto scusa per l’incidente, mentre il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha ordinato al ministro degli Interni un’indagine sul perché della mancata entrata delle duemila tifose. Il procuratore generale iraniano Mohammad Jafar Montazeri ha detto alla radio che «se era permessa la vendita dei biglietti alle donne, bisognava trovare loro un posto adatto». Sembra essersi trattato di una decisione delle autorità – sportive o politiche – locali di Mashhad, sede della partita e importante centro religioso iraniano a nord del paese. Dal 1979, quando è stata fondata la Repubblica islamica, la presenza delle spettatrici negli stadi è generalmente esclusa. Il caso era scoppiato nel 2019, obbligando la Fifa a intervenire, quando una tifosa, Sahar Khodayari, era morta per essersi data fuoco dopo essere stata scoperta mentre cercava di entrare allo stadio vestita da uomo.