Lippi: «Tavecchio ha la memoria corta, vi dico tutta la verità sul CT dell’Italia»
Marcello Lippi ha fatto chiarezza sulle voci che girano sulle sue scelte intervenendo ai microfoni di “Sky Sport”: «Sono rientrato dalla Cina da due giorni, avevo altre cose a cui pensare ma ho seguito la partita. Sono rimasto molto dispiaciuto, soprattutto vedere grandi campioni, che avevano regalato ai tifosi grandi gioirei, uscire così sin maniera brutta. Ma non è questo che mi è dispiaciuto. Non si parla che di me in questi giorni. Tavecchio non ha una buona memoria. Vi dico come sono andate le cose: è tutto vero quello che ha detto ieri Malagò tranne una cosa. Io non ho scelto Ventura. Io sono andato a cena a casa di Malagò con Tavecchio, eravamo noi tre. E mi è stata offerta di diventare direttore tecnico, supervisore. A dire il vero. Tavecchio diceva che mi dovevo occupare dall’Under 21 in giù ma io volevo occuparmi anche di quella Maggiore. Abbiamo convenuto così. Dicendo che io avrei iniziato a parlare con alcuni allenatore per decidere. E ho parlato con tre persone: Ventura, Montella e Gasperini. Poi ho detto a Tavecchio le mie impressioni dai colloqui e gli ho detto i pregi e difetti di ognuno. Quindi mi ha chiesto chi volevo e gli ho detto che doveva scegliere lui. Allora lui ha scelto Ventura per una questione di esperienza e saggezza. Tavecchio ha detto che l’ho scelto io l’allenatore, ma non è così. Bastava che lui si ricordasse che un anno prima aveva firmato il nuovo statuto dei procuratori che prevedeva che un procuratore imparentato con qualcuno in Federazione non potesse ricoprire alcun ruolo. Io ovviamente non potevo andare da mio figlio a togliergli il lavoro. Io sono stato direttore tecnico per venti giorni perché nessuno si ricordava, nessuno compreso Tavecchio, di aver firmato questa nuova clausola di questo statuto. Avevo anche firmato anche un pre-contratto. Tutto è uscito il giorno prima della presentazione. Dopo non ho più sentito nessuno dopo dalla Federazione. Né Uva né Tavecchio. Sono in Cina e penso alle mie cose. Ripeto: io non ho scelto alcun allenatori. Ho solo riportato quello che avevo dedotto dai miei colloqui. Quando è stato scelto Ventura non era contrario nessuno».