L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sui giovani italiani in serie B.
Dal 1° luglio la sintonia tra il dire e il fare crescerà. E lo farà grazie alla Lega B che ha deciso di cambiare le regole sul minutaggio per valorizzare e incentivare l’utilizzo di giovani italiani Under 21. Fino a questa stagione che si sta chiudendo la premialità prevede contributi della Lega (circa il 30% dell’intera cifra che viene distribuita, 45-50 milioni di euro) fino agli Under 23, italiani e anche in minor parte stranieri. Dal 1° luglio si cambierà, con la stagione 2023-24 che vedrà l’introduzione di una sostanziale novità. Il contributo infatti spetterà solo a chi utilizzerà giocatori italiani con una differenza tra gli Under 21 (aumenterà la cifra) e Under 23 (in diminuzione).
Più italiani e più giovani Questo scarto tra le due fasce d’età si giustifica con il fatto che la Lega B abolirà del tutto il contributo per gli Under 23 a partire dalla stagione successiva, cioè la 2024-25. L’intenzione è premiare sempre di più i giovani abbassandone l’età per sostenerli nell’introduzione nel campionato di B. Così facendo la formazione di profili pronti per le nazionali italiane dovrebbe essere più rapida e sostanziosa. La strada è stata tracciata fin dal principio dal presidente Mauro Balata che dall’aprile 2022 aveva portato la delibera in assemblea. Una delibera di indirizzo per andare verso la presenza di più italiani e più giovani nel campionato. Una strada che aveva trovato tutti i club d’accordo.
«Le politiche della Lega per la valorizzazione dei giovani sono quelle più collaudate e con risultati concreti. Fagioli e Gatti sono solo gli ultimi due giocatori di una lunga serie di giovani che la B ha portato sul grande palcoscenico, senza dimenticare che abbiamo il più alto numero di convocati nelle nazionali Under 21 in Europa secondo uno studio Uefa – ha spiegato il presidente della Lega B -. La modifica è stata decisa proprio per incentivare ancora maggiormente i club a investire su giovani italiani. Tuttavia questi interventi hanno bisogno di un sostegno di sistema, anche normativo, a supporto di quelle società che valorizzano i nostri talenti in un campionato di alto livello come la B».
Cifre e numeri L’indirizzo della novità si innesta in un andamento chiaro degli ultimi anni delle società. Le spese dei club della B destinate ai vivai hanno visto un continuo incremento a partire dalla stagione 2019-20 a oggi (tenendo presente che il Covid ha livellato verso il basso molti investimenti, chapeau). Mediamente nel quadriennio preso in esame ogni club ha speso un milione e 250 mila euro per il vivaio e la crescita degli investimenti per il settore giovanile dalla stagione 2019-20 a oggi è stato del 71%. Per la stagione corrente la media è stata invece di un milione e 690 mila euro. Le società di B in questa stagione sono state decisamente virtuose con l’utilizzo degli italiani in generale. Diciassette su 20 hanno usato più italiani che stranieri (sotto il 50% solo Genoa, Parma e Venezia che col mercato di gennaio hanno invertito la tendenza). Il primato spetta al Modena (93,33%) con 28 italiani, poi il Südtirol (90%) e Cittadella (83,33%) a chiudere il podio. Per quanto riguarda gli Under 23 sono Spal, Cosenza, Frosinone, Ascoli e Südtirol le squadre con più minutaggio.