L’indagine della Digos di Palermo. Falsi vaccini, dose scaricata nel batuffolo: scattano 3 fermi

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sullo scandalo dei falsi vaccini all’hub della Fiera del Mediterraneo a Palermo.

Non c’era bisogno del braccio finto, l’iniezione era vera ma la dose di Pfizer era stata già scaricata dalla siringa su batuffolo di cotone o su una garza. Anna Maria Lo Brano, 52 anni, conosciuta da tutti come Ivana, dava le spalle alla porta per compiere quell’operazione senza essere vista ma i poliziotti della Digos, insospettiti, avevano piazzato in alto sul lato opposto una telecamera nascosta che ha ripreso tutto. Da infermiere all’ospedale Civico di Palermo, Lo Brano s’era trovata catapultata all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo diventando, in poco tempo, il punto di riferimento di chi voleva avere il super green pass ma senza immunizzarsi.

Nell’elenco dei suoi falsi vaccinati c’erano pure un poliziotto in servizio al commissariato Zisa, un’altra infermiera che lavorava proprio all’hub vaccinale e Filippo Accetta, 52 anni, il leader no vax che avrebbe pagato almeno 400 euro per quattro false iniezioni, la sua e quelle dei suoi figli. No vax, vaccini e corruzione Sono tre i decreti di fermo in carcere emessi nell’indagine coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Felice De Benedittis, sulla scorta dell’informativa degli agenti della Digos guidati dal dirigente Giovanni Pampillonia.

La misura restrittiva è scattata per la dipendente del Civico, accusata pure di falso e peculato, per Accetta e nei confronti di Giuseppe Tomasino, 48 anni, il commerciante titolare della Casa dei detersivi che avrebbe fatto da tramite fra il leader no vax e l’infermiera per stringere quel patto di corruzione. Tutto era cominciato il 29 settembre scorso al porto di Palermo quando Accetta e i suoi figli erano incappati in un controllo della polizia di frontiera mostrando dei certificati con esito negativo dei tamponi per il Covid-19, documenti che sarebbero risultati falsi.