L’ex tecnico del Palermo, oggi al Trento, Bruno Tedino ha parlato ai microfoni di “TMW” soffermandosi su vari temi.
Ecco le sue parole:
«Alla salvezza ci abbiamo sempre creduto, perché tra tutti i comparti chiamati in causa c’è sempre stata fiducia, empatia, voglia di superare i momenti infernali nei quali alle volte siamo incappati, ma dai quali siamo sempre usciti. Sapevamo di dover dare ogni giorno qualcosa in più, e così abbiamo fatto, tirando poi fuori l’orgoglio e la dignità che sono figlie del popolo trentino, sempre danna nostra parte: basti pensare che prima della decisiva sfida contro il Novara, circa 100 ultras sono venuti a darci la carica, non potevamo tradire la loro stima. Gli allenamenti non li abbiamo mai sbagliati – prosegue il mister – e questo è il top per un allenatore, vedere come il lavoro viene recepito in maniera massimale dalla squadra, ma è chiaro che ci sono stati dei momento in cui abbiamo avuto paura: il gol all’80’ subito nel match di andata contro il Novara poteva essere una mazzata incredibile, avrebbe sancito la chiusura della prima parte di stagione con la settimana sconfitta consecutiva, ma al 92′ è arrivato il pareggio, la lanternina che si è accesa e ci ha poi portato alla fine di questo bellissimo percorso».
Tedino inoltre ha commentato il coro riservatogli dai suoi ragazzi “Bruno is on fire” proprio come quello ormai noto dedicato a Pioli: «Fermi tutti, l’unico comun denominatore tra me e Pioli è il preparatore atletico Roberto Peressutti, che ha lavorato con me una quindicina di anni e ora è al Milan! (ride, ndr) So di essere stato un vero rompicoglioni con i miei ragazzi, ma l’ho fatto per loro, per spronarli a fare sempre meglio, e vedere che loro mi hanno ascoltato da subito è stata una grande soddisfazione».