L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha riportato un’intervista all’ex rosanero Kraja il quale ha parlato in merito alla finale tra Padova e Palermo..
Uno schiacciasassi in campionato, con sole tre sconfitte. La prima, per il Padova, è arrivata però in casa di una vecchia conoscenza rosanero. A Lecco, dove Erdis Kraja e compagni hanno chiuso la stagione al sesto posto, togliendosi lo sfizio di infliggere il primo ko ai biancoscudati, battendoli per 3-2: «È stata una soddisfazione incredibile batterli», ammette il centrocampista albanese, a Palermo nell’annata della Serie D. «Loro sono fortissimi – prosegue – ma penso che il Palermo sia dello stesso livello. Col cambio di allenatore, certe dinamiche non sono state più le stesse, sicuramente. Però loro hanno una forza incredibile nelle individualità, da centrocampo in su hanno giocatori di una categoria superiore e negli undici metri finali sono pericolosi».
Voi, allora, come l’avete battuto? «Eh, per noi è stata pure una sorpresa. La partita l’abbiamo preparata molto bene, nei minimi dettagli, ma nonp ensavamo di poterli colpire così a fondo. È stato più un lavoro di squadra sui loro punti deboli: è una squadra molto aperta lì davanti, a cui piace giocare, dunque si espone a qualche ripartenza e lì dietro può soffrire perché ha difensori lenti. Noi abbiamo
giocato tanto su quel fattore e siamo riusciti a vincere, ci è andata bene».
Ai suoi ex compagni, cosa consiglierebbe? «Quello che posso dire loro, sentendo anche Silipo e Felici, è di puntare molto sulle ripartenze. È una squadra che ha sofferto tanto la velocità degli esterni e degli attaccanti, ma bisogna stare attenti lì davanti perché hanno dei colpi importanti».
Tipo quelli mostrati da Chiricò… Lui, ma anche Ronaldo e altri ancora. Poi ovviamente la stagione non sarà andata come prevedevano, ma il Padova è senza dubbio un avversario di un’altra categoria».
Per il Palermo, invece, chi potrebbe fare la differenza? «Sicuramente le incursioni di Floriano possono far male in una partita del genere, ma anche Soleri e Silipo da subentrati con la loro rapidità. Poi è chiaro che serve una difesa ben solida».
E poi, c’è il «Barbera»: che effetto fa vederlo così, dopo averci giocato in Serie D?
«Non lo nascondo, mi mangio un po’ le mani, ma fa un enorme piacere per i miei ex compagni. Un ambiente così mi fa sentire anche partecipe di quel gruppo, poi chi lo sa, magari un giorno avrò l’occasione di rivivere quello stadio per come si deve»