L’ex rosanero Zouhair Feddal, difensore centrale marocchino che in Italia ha militato nel Parma, Siena e Palermo, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e di intraprendere una nuova avventura professionale. Dopo anni trascorsi sui campi di calcio delle più importanti leghe europee, Feddal è pronto a trasmettere la sua esperienza alle future generazioni di calciatori.
Ecco le sue parole ai microfoni di “TMW”:
Nella tua nuova avventura quanto ti sarà utile l’esperienza in Serie A da calciatore? «Mi ha aiutato moltissimo. Amo il calcio italiano, sono arrivato in un momento forse sbagliato. Ero giovane, ho trovato situazioni complicate: il fallimento del Siena, i problemi al Parma. Al Palermo un prestito veloce, ma ho trovato un tecnico bravo come Iachini. Anche Donadoni era bravissimo, mi ha dato fiducia e minuti per mostrare il mio talento. Nel complesso l’Italia mi ha aiutato a crescere, a superare le difficoltà. ricordo a Parma dove pur senza prendere soldi davamo il 110%».
Ti vedi su una panchina italiana? «Sono aperto a tutto, parlo costantemente col mio agente e non vedo l’ora di iniziare».
Sono pochi gli allenatori marocchini che si sono distinti negli anni, anche se Walid Regragui è stato l’artefice dell’exploit della nazionale a Qatar 2022 «Allenatori marocchini non ce ne sono tanti in Europa ed è difficile spiegare, magari non hanno avuto tanto successo come calciatori. Di certo io vorrei fare carriera in Europa e lavorerò per quello, perché è il massimo per fare calcio».
Quali allenatori ti piacciono? «Come detto, Amorim. Lavora moltissimo in allenamento, gli piacciono i giocatori di gamba. E poi tatticamente è bravissimo, è giovane e moderno. Sa come porsi con i giocatori e loro recepiscono subito il messaggio. Ha fame e voglia di migliorarsi sempre e i risultati si vedono: guardate cosa ha fatto allo Sporting CP. Dà spazio e fiducia ai giovani, è la dimostrazione che se sei bravo puoi avere l’opportunità di giocare, a prescindere dall’età. Poi mi piace Quique Setien. E Antonio Conte, per la passione che ci mette, per come è esigente nel lavoro. Dico anche Mourinho per l’aspetto mentale».
Il giocatore più forte con cui hai giocato? «Il più forte è Paulo Dybala, con cui ho giocato a Palermo. Poi dico Nabil Fekir, davvero fortissimo e sono dell’idea che poteva una carriera migliore».
L’ex rosa Feddal si ritira: «Voglio fare l’allenatore»