L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Brunori attraverso le parole di Firmino Elia.
Un trono per due. Da questa settimana, i migliori marcatori del Palermo in Serie C sono Matteo Brunori e Firmino Elia, con quest’ultimo che si vede raggiunto in vetta a più di vent’anni di distanza dalla sua ultima rete in rosanero: «Mi fa piacere che dopo tanti anni qualcuno mi abbia raggiunto. Certo, questo significa anche che il Palermo si stia ritrovando in Serie C, ma per me quel primato resta motivo di orgoglio. Quello che mi ha dato questa piazza è indimenticabile, vincere un campionato a Palermo è qualcosa di unico».
Elia, sta seguendo il campionato di Brunori? «Lo sto seguendo, un occhio alla squadra lo do sempre e seguo il Palermo con tanto affetto. Brunori è un grandissimo calciatore, se la squadra avesse ingranato subito sarebbe stato meglio… Adesso con Baldini si vede un’impronta un po’diversa rispetto a prima. Lui mi assomiglia parecchio, per me è più una punta di movimento che un centravanti. È un grandissimo attaccante per la categoria, può fare assolutamente bene. Certo, io accanto avevo gente come Cappioli, Brienza, La Grotteria e Bombardini…».
Il Palermo di Brunori, invece, non è paragonabile al suo? «Più che altro la nostra era una Serie C per modo di dire, non solo per la squadra che aveva il Palermo. C’erano avversarie come Catania, Messina, Ascoli, lo stesso Avellino, con giocatori che scendevano dalla Serie B. Era un campionato veramente diverso, la gente aveva piacere a vedere le partite di quel torneo. Oggi non è così».
Più difficile fare 16 gol in C allora o adesso? «Anche a questo livello, fare 12-13 gol è comunque un gran bottino, perché non ci sono grandissime squadre. Nel Palermo in cui giocavo io, con i giocatori che ho elencato prima, c’era una costruzione diversa, sicuramente. E per un attaccante le occasioni non mancavano, pur giocando contro avversarie forti».
Dei 16 gol segnati in C, qual è quello che resta più nel suo cuore? «Un rigore alla Fidelis Andria, che Cappioli mi fece tirare in un periodo difficile. Venivamo da risultati negativi, il Messina ci stava riprendendo in classifica e se non avessimo fatto punti, avrebbero esonerato Sonzogni. Quello fu importante. Poi il più bello resta quello da metà campo col Savoia, anche se perdemmo 5-1».
Dopo quella stagione, si sarebbe aspettato una conferma in Serie B? «Me la sarei giocata, avevo ancora due anni di contratto. Anche nella stagione con Sonzogni non partivo tra i titolari e, alla fine, ho segnato 11 gol contribuendo alla promozione in B. Anche in una categoria superiore, me la sarei giocata per prendere il posto. Però l’Avellino mi ha fatto una proposta interessante».
Avellino che, domenica, sarà proprio la prossima avversaria del Palermo… «Eh, è sempre una sfida tosta, quando si affrontano due squadre di questo genere. Anche l’Avellino ha cambiato allenatore e sta trovando continuità, loro sono partiti per vincere il campionato, ma anche una piazza come Palermo deve puntare alla categoria superiore. È da Serie A, vederla in C è brutto e mi fa un certo effetto. Speriamo che qualcosa di buono possa venir fuori, anche ai play-off, dove il Palermo può puntare sul vantaggio del pubblico».