L’ex Juventus Next Gen Senko nega la gioia del goal a un bambino: “Gli ho detto di non farlo segnare” (VIDEO)

Su indicazione del proprio allenatore, l’estremo difensore ungherese ha chiuso la porta al bimbo, scatenando le polemiche.

È successo in seconda divisione ungherese, nel match tra l’MTK Budapest e il Diósgyőr: il bimbo entra in area, calcia, ma il portiere, l’ex Juventus Next Gen Zsombor Senkó, para una prima volta. E va bene, ci sta. C’è la ribattuta. Passettino dopo passettino Enok, con la maglia dell’MTK Budapest, controlla il pallone, prova ancora con il destro, ma l’estremo difensore del Diósgyőr blocca, calciando lontano la sfera tra i fischi e le proteste di tutto lo stadio.

E lo sguardo del bimbo, tristissimo, accompagnato fuori dal campo dal fratello: e giù di polemiche, con un’attenta ricostruzione dei fatti operata proprio dal sito ufficiale del Diósgyőr, che svela il vero protagonista della vicenda. L’allenatore. “Prima di tutto, dico che Zsombor Senkó e la squadra non c’entrano nulla: è stata mia la richiesta di non permettere al bambino di segnare. Il portiere ha semplicemente rispettato la mia richiesta”. A parlare è Sergej Kuznetsov, tecnico del Diósgyőr che ha motivato la scelta di non regalare al giovanissimo Enok una gioia indimenticabile.

«Se qualcuno vuole che il DVTK collabori in un’iniziativa di beneficenza o in un compleanno, il minimo sarebbe informarci in anticipo. E non è successo. Un’azione simile avrebbe posto anche l’altra squadra in una posizione scomoda: non cambierei la mia scelta». Secondo Kuznetsov, fare segnare il bambino, nel giorno del suo compleanno, sarebbe stata una mancanza di professionalità. In ogni caso, la faccenda si è risolta con un “incontro” tra le parti: Bela Varga, padre del giovane Enok, ha gettato acqua sul fuoco. «Siamo molto contenti che questa storia possa finire in un modo positivo: non ce l’abbiamo con Zsombor, ha fatto solo ciò che gli è stato chiesto. Ma non è stato qualcosa di pianificato: uno dei calciatori dell’MKT ha detto a Enok di prendere la palla. Comunque, il proprietario del DVTK, Matyas Magyar, è stato uno dei primi a chiamarci al telefono per invitarci a seguire una gara».