Il campionato di Serie B ha chiuso la 17ª giornata, ma l’attenzione oggi non è sui risultati in campo, bensì su un evento di grande rilevanza istituzionale. Alle 12:30 di oggi, presso l’Hotel Hilton di Milano, si terrà la seconda votazione per l’elezione del nuovo presidente della Lega Serie B e del suo Direttivo, un appuntamento che potrebbe segnare una svolta decisiva per il futuro del campionato.
Il precedente tentativo di elezione, datato 12 settembre, si è concluso senza alcun risultato concreto dopo ben cinque votazioni infruttuose, mostrando una divisione marcata tra i club. I candidati di allora erano Mauro Balata, Vittorio Veltroni e Giuseppe Dossena. Quest’ultimo ha deciso di non candidarsi nuovamente, lasciando spazio a una nuova configurazione.
Non sarà però una semplice corsa a due. Paolo Bedin, ex Direttore Generale della Lega Pro, si è inserito nella competizione. Bedin, che era stato scelto per la Serie C su indicazione del presidente della terza serie, Matteo Marani, ha avuto un ruolo chiave nel riformare l’assetto imprenditoriale della Lega Pro. Il suo ingresso nella corsa aggiunge un elemento di imprevedibilità e dimostra la sua volontà di portare il suo expertise a un livello superiore. «Porto l’esperienza di 30 anni fra istituzioni e club — spiega Bedin — . I club che mi hanno contattato ritengono probabilmente che serva una figura più esecutiva rispetto a quelle attualmente in carica. Una personalità in grado di fornire il rilancio della categoria». Come è noto, ha lavorato al fianco di Abodi per quasi nove anni quando era presidente della serie cadetta.
L’altro candidato è Vittorio Veltroni, nipote di Walter, ex manager di Mondadori e Vodafone, con competenze di cacciatore di teste, ha come motto «fuori dal palazzo». È il candidato di rottura: «Bisogna ricostruire il valore della B, vendendo al meglio i diritti televisivi e sviluppando la parte commerciale. Non è possibile che l’audience della serie cadetta sia inferiore a quella della Lega Pro».
Infine, il presidente uscente Balata: ha ottenuto il secondo consigliere federale e di recente ha lanciato il canale della B su Prime. Per il nuovo presidente della Serie B serviranno anche oggi 14 preferenze per essere eletto.
La posta in gioco è alta: la Serie B rischia il commissariamento se non si troverà un accordo. Per l’elezione del presidente sono necessarie almeno 14 preferenze su 20, un traguardo non facile visto il contesto di divisione. La votazione di oggi non è solo una formalità, ma un passaggio critico che potrebbe definire le direzioni future di un campionato che rappresenta un tassello fondamentale nel calcio italiano.