Dazn sotto esame: si valuta obbligo di trasmettere anche su digitale terrestre e cessione highlights a Sky
Come si legge su “Repubblica.it” la Serie A si presenta allo show down con Dazn.
Ad agitare i club sono i numeri. Tradotto: gli ascolti. Giovedì saranno passati due mesi esatti dall’inizio del campionato e i club ancora non hanno un dato certificato di ascolti televisivi, né il numero degli abbonati a Dazn, che permetterebbe almeno una stima verosimile. Nulla, se non i dati di Nielsen, che “certifica” i dati per Dazn: lo fa anche all’estero, ma in Italia l’unica società riconosciuta per il rilevamento degli ascolti tv è Auditel. Quindi, quei dati – su cui tra l’altro alcuni studi rilevano delle forti criticità – valgono poco. E i presidenti sono piuttosto tesi, perché gli ascolti si traducono direttamente in soldi, sotto forma di pubblicità. Ma gli sponsor chiedono chiarezza. E di nuovi, senza certezze, è difficile trovarne.
Il problema è che la “difesa” rischia di creare più dubbi dell’accusa. L’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo infatti ha convocato oltre all’ad di Dazn Jacopo Tonoli, anche un consulente che possa offrire una visione “qualificata” sull’argomento ascolti. E ha scelto Stefano Sala. Ossia l’amministratore delegato di Publitalia, la società che vende la pubblicità per conto di Dazn. In pratica, chi usa quei dati per vendere la pubblicità dovrebbe convincere i club della bontà dei dati stessi, come se non fosse un attore in campo della partita. Motivo per cui molti si presenteranno all’assemblea (simbolicamente, visto che la partecipazione è da remoto) non senza una certa perplessità.