Lecco, Di Nunno in attesa della sentenza: «Voglio la B perché non ho rubato come Perugia e Brescia»

L’ad del Lucco, Di Nunno, ha parlato ai microfoni di “Antenna Sud” sfogandosi in attesa della sentenza del Tar.

Ecco le sue parole:

«Sto una merda, non ci sono altre parole, mi stanno ammazzando, mi stanno costruendo la bara. Io non pago per gli errori degli altri. Io il 17, tre giorni prima della finale, ho inviato una PEC a Figc e Lega B scrivendo che non sarebbe stato possibile dopo la finale, in caso di vittoria, avere tutta la documentazione. E ora che faccio? Serie D? Non accetto nessuna alternativa alla Serie B, io ho vinto sul campo, il calcio è sporco, è pieno di corrotti. Mi hanno preso in giro. Prima hanno spostato la finale playoff, il signore del Perugia si è messo a fare il grande, quando è il primo a non avere diritto al ripescaggio perché non era in regola con lo stadio neppure lui. Come fa a essere ripescato in B?. Il problema campo? Galliani del Monza mi aveva dato l’ok e poi è spariro e ho chiesto ospitalità anche a Cellino del Brescia. A me spetta la B, non ho rubato come Perugia e Brescia, mi assumo le responsabilità di quello che dico e i club di B sono tutti con me, non voglio niente dagli altri ma nessuno deve andarmi contro. Slittamento dei campionati? Non sarebbe giusto, sarebbero penalizzati tutti. Ho il mercato bloccato, nessuno più mi risponde al telefono. Non posso fare mercato ma ho la squadra in ritiro, io ho il certificato che sono in Serie B, ero nel calendario, poi siamo diventati una ‘Y’. Devono farmi fare la squadra, ho bloccato tutte le trattative, sia in entrata che in uscita, è gravissimo. Volete sapere un’altra cosa? Nessuno mi risponde più al telefono, nessuno dei rappresentanti del calcio nazionale, andrò avanti fino alla fine in questa battaglia».