Il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani ha parlato a “La politica nel pallone“ parlando della sua squadra ma anche dei bilanci di serie A ma non solo.
«E’ un orgoglio avere un capitano che è quasi del 2000. Abbiamo ricevuto offerte importanti per lui, anche dalla Premier League. Abbiamo avuto la forza di dire di no a un’offerta da 13 milioni. Strefezza lo abbiamo pagato circa 500mila euro un paio di anni fa, la mia idea è di tenerlo e fare in modo che continui a fare bene qui. Se ora vale per 10? No, è un po’ poco per 10…». Alle giovani promesse si aggiunge anche una scommessa vinta con un calciatore di assoluta esperienza come Umtiti: «Molti pensavano a un’operazione di marketing quando lo abbiamo preso, ma volevamo ricostruire la fiducia in un campione del mondo che aveva solo bisogno di normalità. Il Lecce comunque cerca di cogliere le opportunità all’estero ma è anche molto attento alla Serie B, che è un serbatoio di giovani talenti italiani che meritano l’opportunità di misurarsi nella massima categoria italiana come Baschirotto, che sta facendo benissimo, o da ultimo Cassandro che abbiamo preso dal Cittadella e su cui puntiamo in maniera decisa».
Sticchi Damiani si è espresso anche sul tema fondi, che sono tornati a essere interessati a investire nella Serie A: «È un momento in cui le società di Serie A dovrebbero fare fronte comune per dare più appeal a un torneo che sta perdendo un po’ di credibilità. Il primo step è introdurre regole certe sui bilanci e una visione un po’ più internazionale nella gestione dei diritti tv. È un campionato che altrimenti rischia di chiudersi in sé stesso. C’è stato un recente ritorno di fiamma dei fondi. Ancora non abbiamo fatto una riunione approfondita in Lega A ma il tema deve essere visto come una opportunità per sviluppare il campionato italiano non come risorsa per tamponare problemi o errori del passato ma come possibilità per crescere».