Come si legge su “Open” le ipotesi di reato sono falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato. Oltre ad aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni.
Gli indagati sono 16 tra Consiglio di Amministrazione, dirigenti «con responsabilità strategiche» e revisori. E nell’inchiesta sulle plusvalenze della Juventus il pubblico ministero aveva chiesto gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli. Ma la richiesta è stata respinta dal giudice delle indagini preliminari. Il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pm Mario Bendoni e Ciro Santo hanno indagato l’a.d. dei bianconeri Maurizio Arrivabene, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano (entrambi nel cda), il presidente Agnelli, il vice Pavel Nedved, l’ex ds Fabio Paratici. E tra le carte spunta anche Cristiano Ronaldo: i pm volevano interrogarlo tramite rogatoria, lui ha fatto sapere di non volersi presentare a Torino.
La storia dell’inchiesta comincia dalle plusvalenze. Secondo gli inquirenti la Juventus avrebbe alterato i bilanci di tre anni — quelli approvati il 24 ottobre 2019, il 15 ottobre 2020 e il 29 ottobre 2021 — attraverso scambi tra giocatori e manovre sugli stipendi. «Le operazioni di scambio, che non generano flussi finanziari di sorta – spiegano dalla Procura – risultano concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento. Tali operazioni sono state ritenute fittizie». Per l’accusa «le plusvalenze da queste generate sono state rivisitate». Dalla perizia contabile disposta dalla Procura emerge che le manovre avrebbero portato a importanti differenze tra i bilanci presentati e quelli reali. Nel 2018 minor perdita di esercizio pari a 39 milioni e 896 mila euro anziché 84 milioni e 506 mila. Il 2019 vede una perdita di 89 milioni e 682 mila euro anziché 236 milioni e 732 mila euro. Nel 2020 le perdite sono di 209 milioni e 514 mila, anziché 222 milioni e 477 mila.