Le scommesse folli dei calciatori, anche 250mila euro in poche ore

Martedì 14 febbraio 2023. Nicolò Fagioli, reduce da una presenza in campo contro la Fiorentina, si prepara per la sfida europea contro il Nantes. Ma il giovane centrocampista, come ricostruito da La Repubblica attraverso le indagini del Servizio Centrale Operativo della Polizia, ha “la testa altrove”. Durante le ore di relax pre-allenamento, Fagioli scommette freneticamente sulla NBA: Knicks-Nets, Bulls-Magic, Blazers-Lakers. In appena 90 minuti piazza giocate per 100mila euro, arrivando a 350mila a fine serata, dopo una raffica di scommesse su piattaforme clandestine.
Alle 19, il giocatore contatta Ludwig, il musicista romano che lo ha introdotto agli ambienti degli allibratori, per chiedere dove inviare i 250mila euro dovuti. Poco dopo il debito cresce ancora. È la fotografia di una dipendenza gravissima, quella di Fagioli, che emerge chiaramente nei documenti d’inchiesta citati da Repubblica.
Ma il caso di Fagioli non è isolato. L’inchiesta svela una rete diffusa su tutto il territorio nazionale: Milano, Roma, Torino, Udine, Pordenone e almeno altre tre città, tra cui un centro importante nel Sud Italia. Un sistema di scommesse illegali capace di attirare numerosi calciatori professionisti.
Tra loro anche Alessandro Florenzi, terzino del Milan e della Nazionale. In una chat intercettata, Sandro Tonali racconta a Tommaso De Giacomo, il broker ora indagato, che “Spizzi” (soprannome di Florenzi) aveva perso tra gli 80mila e i 300mila euro in un solo giorno: «A furia di 40 a botta», commenta. Basket, tennis, calcio internazionale: il raggio d’azione delle giocate di Florenzi era vastissimo.
Non meno grave il meccanismo ideato per mascherare i debiti. Come riporta ancora Repubblica, Fagioli ha dichiarato ai pm di Torino di aver acquistato “15-20 Rolex” dalla gioielleria Elysium Luxury per ripagare parte delle somme dovute. Tuttavia, dalle chat emerge la verità: gli orologi non venivano realmente ritirati. «Ma almeno uno dammelo per davvero» scriveva Fagioli all’organizzatore della rete, mentre sui social il negozio continuava a promuovere le sue attività.
Il quadro delineato dagli inquirenti è allarmante: una rete di scommesse clandestine che ha coinvolto giovani talenti del calcio italiano, trasformando promesse del pallone in vittime di debiti insostenibili e circuiti illeciti.