Nervi tesi tra Governo e Regioni in vista del nuovo Dpcm, contenente le misure per far fronte alla gestione dell’emergenza Coronavirus.
Il premier Giuseppe Conte intende mantenere una linea dura, sul fronte opposto molti presidenti di Regione mettono in luce la natura singhiozzante e a tratti «senza senso» delle misure presenti nella prima bozza.
Tanti i punti di disaccordo, si va dagli spostamenti tra regioni e comuni, sino all’apertura dei ristoranti a Natale e Capodanno, passando – ancora una volta – per i dati tenuti in considerazione dal Governo per stabilire le misure da applicare nelle diverse regioni italiane.
«Ma chi scrive queste norme ha mai vissuto nella province italiane o solo nelle grandi città? Sa che il nostro Paese è composto da tanti piccoli comuni, uno vicino all’altro e che così separeremo milioni di italiani senza valide motivazioni scientifiche legate alla lotta contro il virus? Cosa cambierà dal 23 al 24 dicembre? Da cosa è motivata questa scelta?», domanda Toti nel suo post su Facebook. «Mi auguro davvero che, come sempre, questa bozza, visto l’effetto che sta facendo, alla fine venga modificata – prosegue il governatore della Liguria -. Perché qui invece del buon senso tanto auspicato vedo solo del non senso. E non mi pare che in Europa qualcun altro abbia fatto una cosa simile».