Le più grandi cavalcate della Nazionale

Si dice spesso che la meta di un viaggio non è importante quanto il percorso che si è fatto per arrivarci: un detto valido in moltissimi contesti diversi, persino nelle imprese sportive. È proprio nelle competizioni sportive che spesso i traguardi vengono sottolineati a discapito dei percorsi che hanno portato a ottenerli: una tendenza vera soprattutto per la Nazionale di calcio.
Gli Azzurri, che quest’estate giocheranno in Germania per Euro 2024 con un calendario delle partite subito impegnativo, si sono resi protagonisti di viaggi epici il cui traguardo non sempre è stato quello sognato: nell’attesa di seguire la Nazionale per un’altra avventura estiva, ripercorriamone alcune delle più indimenticabili cavalcate.

Impossibile non partire da Euro 2000, giocato in Belgio e Olanda dalla selezione allenata da Dino Zoff. L’Italia si presenta all’appuntamento, dopo la delusione del precedente Mondiale, con una squadra ricca di talenti ma sotto cattivi auspici: le precedenti amichevoli non sono state brillanti, e gli infortuni di Buffon e Vieri sottraggono due calciatori fondamentali. Le polemiche accompagnano tutta la fase a gironi, dove arrivano due vittorie di misura, 2 – 1 contro Turchia e Svezia, e un 2 – 0 contro un modesto Belgio. Il girone superato a punteggio pieno, comunque, suscita timido ottimismo, ulteriormente rinfocolato dal 2 – 0 ai quarti contro la Romania. In semifinale l’Italia trova l’Olanda padrona di casa: una partita diventata epica. L’espulsione di Zambrotta costringe la Nazionale a una prestazione di sofferenza nella quale svetta Francesco Toldo: inaspettato titolare per il forfait di Buffon, il portiere gioca una delle sue migliori partite trainando l’Italia in finale. Contro la Francia si gioca sulle ali dell’entusiasmo, Delvecchio segna l’1 – 0 che sembra conclusivo. Ma i francesi trovano il pareggio al 93’ e spingono la partita ai supplementari, dove vige la regola del golden goal: la prima rete avrebbe deciso la sfida. E la segna il neo juventino Trezeguet, fermando in finale una delle avventure più entusiasmanti degli azzurri.

Sei anni dopo, comunque, Trezeguet si farà perdonare. I Mondiali del 2006 sono una sorta di parentesi: in patria infuriano le polemiche, e la Nazionale di Lippi deve ricompattarsi. I primi passi sono però incerti: nei gironi vittorie per 2 – 0 contro il Ghana, 1 – 1 contro gli USA e sofferto 2 – 0 contro la Repubblica Ceca. Agli ottavi c’è l’Australia, superata per 1 – 0 su rigore, ma dai quarti l’Italia sembra cominciare a crederci: l’Ucraina viene battuta con un netto 3 – 0. In semifinale tocca alla Germania padrona di casa, e dopo lo 0 – 0 dei tempi regolamentari si arriva ai supplementari: in due minuti vengono segnati, da Grosso e Del Piero, le due reti che mandano l’Italia in finale, diventate icona di quel Mondiale. La finale è di nuovo contro la Francia, che passa subito in vantaggio su rigore; ma, dopo una decina di minuti, l’Italia pareggia con Materazzi. L’1 – 1 rimane fin dopo i tempi supplementari, e si arriva ai calci di rigore: è qui che Trezeguet sbaglia l’unico rigore dei suoi, permettendo all’Italia di vincere il suo quarto Mondiale. Curiosità: in un parco di Berlino nel 2017 era ancora presente il podio della premiazione.

Torniamo agli Europei, stavolta a quelli del 2012: l’Italia è allenata da Prandelli, chiamato alla riscossa dopo il disastroso Mondiale 2010 ma che può contare su una selezione con molto meno talento degli anni precedenti. L’infortunio di Giuseppe Rossi limita le opzioni in attacco a Cassano, Di Natale e Balotelli, e le prime due partite dei gironi vedono pareggi contro Spagna e Croazia, 1 – 1, e l’unica vittoria arriva contro l’Irlanda di Trapattoni per 2 – 0. L’Italia passa come seconda del girone, e ai quarti trova un’Inghilterra che la ferma sullo 0 – 0 fino ai rigori, superati grazie agli errori inglesi dal dischetto. In semifinale è di nuovo Italia – Germania, e qui avviene di nuovo la svolta: l’Italia gioca bene, convince e supera i tedeschi per 2 – 1 grazie a due reti di Mario Balotelli, che gioca una delle partite migliori della sua carriera. Purtroppo, solo una parentesi: la finale contro la Spagna è a senso unico, le Furie Rosse si impongono con un ampio 4 – 0 su un’Italia incapace di reagire, una vera doccia fredda dopo le illusioni del successo contro la Germania.
Potrebbero ricordarsi tanti altri viaggi della Nazionale, dalla vincente avventura di Euro 2020 alla bruciante eliminazione al Mondiale del 2002 con annesse polemiche. Tra poche settimane vedremo se anche Euro 2024 si aggiungerà alle memorabili cavalcate della maglia azzurra.