Le Douaron: «Niente Champions per il Palermo? Al Brest ho perso un pò di riconoscenza»

Jeremy Le Douaron, ai microfoni di Sofoot.com, ha rilasciato una lunga intervista sulla quale si è soffermato sul suo trasferimento dal Brest al Palermo. Di seguito le sue parole:

Hai già giocato allo stadio Maradona di Napoli e anche a Bolzano da titolare. Come ti sei ambientato in questa tua nuova squadra?

«Mi sento benissimo. Sono stato accolto davvero bene dai dirigenti, dallo staff e dai giocatori. È bello vivere. Sono arrivato in un club molto professionale, con ottime infrastrutture, dove tutti si prendono molta cura dei giocatori per far sì che le cose vadano bene. Ho dovuto cambiare il mio numero di maglia, il 22, in quanto era già occupato. Via dal Brest nonostante la Champions? Ovviamente non è stata necessariamente una decisione facile da prendere. Ma all’inizio di luglio ho ricevuto questa chiamata da Palermo e ho sentito davvero che mi volevano. Hanno insistito sul fatto che contavano sul mio arrivo e che facevo parte del futuro del club. Un club come il Palermo, che non si arrende fino alla fine del mercato, che continua a mandare messaggi, che mi hanno fatto riflettere. Soprattutto dopo questi ultimi mesi a Brest, forse avevo perso un pò di riconoscenza che forse avevo avuto prima. E poi a 26 anni volevo vedere qualcos’altro. Palermo è stata una buona opzione per me, ma anche per la mia ragazza. Direi che è stata l’occasione giusta al momento giusto».

Cosa intendi per “ho perso un pò di riconoscenza”?

«Sarò sempre grato al Brest. Sono venuti a prendermi nella N2 di Saint-Brieuc, mi hanno introdotto all’alto livello e lì ho potuto giocare un buon numero di partite. È solo che l’anno scorso ho avuto una stagione frustrante. Non ho avuto successo, ho colpito il palo cinque volte. Da fine gennaio sono stato messo da parte, lo capisco anche io, è così. Ma c’erano cose che mi bruciavano un po’, come Satriano (poi andato al Lens, ndr) che è un centravanti e che gioca nel mio ruolo di ala sinistra. A fine stagione non ho quasi giocato, tranne qualche minuto qua e là. Ho pensato al mio futuro a Brest. Forse era finito il mio ciclo dopo quattro stagioni, nonostante la Champions e una stagione eccezionale a livello collettivo e che rimarrà impressa. Parto con la qualificazione alla Champions League. Ho dato tutto per questo club, loro in cambio mi hanno dato tantissimo. Siamo rimasti in buoni rapporti».