«Il gol del Padova? Addae mi ha colpito alla schiena e siamo caduti entrambi a terra, mi ha fatto molto male tanto che per due giorni ho avuto dolore. E’ stato l’episodio chiave perché dal mancato fischio dell’arbitro è scaturita l’azione che ha portato al pareggio del Padova. Purtroppo l’arbitraggio è stato sfavorevole in una serie di episodi, che, sommati, hanno innervosito la squadra ripercuotendosi negativamente sul gioco. Probabilmente anche noi dovremmo essere più scaltri, ma gli avversari non hanno avuto un comportamento corretto. Poi ognuno è libero di agire come meglio crede e non dobbiamo recriminare su questo. Noi abbiamo commesso degli errori senz’altro, ma questo episodio ha condizionato la gara. A fine partita eravamo molto dispiaciuti per la sconfitta, arrivata in una giornata particolare, avremmo voluto dare un’ulteriore gioia ai nostri tifosi; forse abbiamo accusato troppo la pressione di dover vincere per forza. In settimana ci eravamo preparati bene, eravamo reduci da due successi e ci tenevamo a proseguire la striscia positiva. Le due vittorie su Verona e Benevento stanno a significare che possiamo battere chiunque quando mettiamo in campo attenzione e concentrazione, ma, quando vengono a mancare queste componenti, possiamo perdere. Sta a noi saper gestire sia gli episodi positivi che negativi. A Pescara sarà una gara molto difficile, ma per assurdo contro le più forti abbiamo tirato fuori qualcosa in più. Questa settimana e la prossima ci prepareremo al meglio; il Pescara non è certo al vertice della classifica per caso e sappiamo le insidie che nasconde il match, ma affronteremo la sfida con umiltà perché, finora quando la squadra è stata caricata di responsabilità per alzare un po’ la testa, è stata bastonata». Queste le parole rilasciate da Lorenzo Laverone, calciatore in forza all’Ascoli, in conferenza stampa.