«C’è molta confusione, e i temi sono tanti: su alcuni siamo d’accordo, su altri niente affatto. Noi eravamo tra chi voleva tornare a giocare, e siamo contenti che il Consiglio Federale abbia deciso che il campo debba decidere i risultati. Lo siamo anche del fatto che la lega ci abbia supportati. Ci sono cose che non ci piacciono, come per esempio la mancata riforma: credo che se ci fosse stata, e avesse dato linfa e speranza futura per tutte le squadre, la formula per promuovere la quarta sarebbe passata in second’ordine. Chi ha investito molto, oggi spinge per giocare per accaparrarsi quell’unico posto a disposizione. Purtroppo Gravina ci ha detto che dobbiamo seguire le regole e farla casomai per l’anno prossimo. Il protocollo lo osserviamo a denti stretti: le cifre sono importanti, dobbiamo spendere molti soldi subito e non si sa se la lega o la FIGC ci aiuteranno a breve termine. Tra i presidenti si è visto tutto meno che l’unità di intenti, ognuno ha pensato a se stesso. Ogni volta che si parlava di qualche riforma, c’erano oppositori e favorevoli. Serve che la FIGC faccia una riforma senza indugiare: il prossimo anno senza stadi, senza sponsor e senza aumento di ricavi dalla Legge Melandri, serviranno i salti mortali e l’indebitamento cronico che già abbiamo, aumenterà. Si vedranno fallimenti molteplici, e la sostenibilità rimarrà solo con i giovani, ma anche lì non è facile per certe logiche. Serve creare un equilibrio, io spesso con i miei allenatori cerco di raggiungere tutti gli obiettivi: siamo terzi per minutaggio ai ragazzi e abbiamo lanciato anche un 2001 per 17 partite. Però questo non basta per auto-sostenersi». Queste le parole del presidente del Monopoli, Alessandro Laricchia, rilasciate ai microfoni di “TMW” in merito alla riforma prevista per il calcio professionistico.