“Zamparini attacca, il Verona risponde. Impossibile far finta di niente dopo le accuse del presidente del Palermo, che ieri nella trasmissione «La politica nel pallone», a Gr Parlamento, ha detto chiaro e tondo che «sul gol del Frosinone i giocatori del Verona si sono girati dall’altra parte», l’ennesima perla della stagione di Zamparini, dopo il successo del Frosinone al Bentegodi penultimo e sempre più lontano dalla salvezza ma non certo per colpa del Verona. «Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, alla luce delle stucchevoli dichiarazioni rilasciate dal presidente Zamparini a Gr Parlamento, respinge con sdegno le accuse mosse dal patron del Palermo. E lo invita a occuparsi delle problematiche interne al suo Club e a non distogliere l’attenzione da quelle, evitando così di spendere energie in polemiche sterili e fini a se stesse», la dura replica dell’Hellas pochi minuti dopo le dichiarazioni di Zamparini, immediatamente riprese dal portale palermitano Mediagol prima di fare il giro d’Italia. ATTIMO FUGGENTE. Zamparini ha fermato la partita alla rete di Alessandro Frara al terzo dei quattro minuti di recupero, il colpo di testa alle spalle di Gollini dopo il cross di Paganini e un’azione del Frosinone che pareva solo di alleggerimento in seguito ad una fase in cui era stato il Verona a premere decisamente sull’acceleratore alla ricerca della rete del due a uno una volta raggiunto il pareggio con Bianchetti. «Che vuol dire che dubito sulla buona fede dell’Hellas Verona? Ho già detto tutto. Voi guardatevi la partita. Il presidente Stirpe si può anche offendere, ma io dico che se esiste la prova tv in questo caso deve essere usata. L’Hellas Verona si è quasi fatta da parte», ha ribadito Zamparini, chiamando in causa anche Maurizio Stirpe, massimo dirigente del Frosinone, insieme al Carpi il vero vincitore di tappa domenica nella corsa salvezza. Mazzata tremenda per il Palermo, costretto ora a cinque finali fra Atalanta, Frosinone, Sampdoria, Fiorentina e Verona all’ultima per cercare di raddrizzare un’annata ai limiti dell’autolesionismo. TACKLE FUORI LUOGO. Stritolato da nove cambi di panchina, dopo aver persino richiamato un allenatore come Ballardini proprio prima della partita col Verona delegittimato dai giocatori ed in primis dal capitano Stefano Sorrentino, il Palermo è ora penultimo con 28 punti e tre di distacco dal Carpi quartultimo, alla fine quattro considerata anche la differenza reti globale a sfavore dopo i due pareggi negli scontri diretti. Così Zamparini ha dimenticato che il Palermo è in fondo alla classifica soprattutto perché ha raccolto appena quattro pareggi nelle ultime 12 giornate ed uno nelle ultime sei, perché a gennaio ha deciso di svendere al Genoa, all’epoca una sua diretta concorrente, un perno come Luca Rigoni solo perché colpevole di aver sbagliato la gara di Coppa Italia con l’Alessandria, messo subito fuori rosa e alla prima occasione utile spedito al primo offerente. Una lunga serie di errori che ha prodotto una crisi senza fine ed una classifica disastrosa. Zamparini ieri ha provato a cambiare obiettivo. A prendersela con gli altri. A formulare una teoria tutta sua, protagonista di un’uscita fuori luogo di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “L’Arena di Verona”.